
Un’aula di udienza del tribunale
Firenze, 18 luglio 2023 – Condannata a tre anni di reclusione e al pagamento di 15mila euro di provvisionale, più le spese legali, la donna peruviana che il 27 settembre del 2020 alle Cascine staccò di netto con un morso la falange del dito medio della mano sinistra di una sua connazionale, dopo averla aggredita per gelosia. Sentenza del giudice Rosa Valotta pienamente aderente alla richiesta della pubblica accusa (il caso è stato seguito dal pm Sandro Cutrignelli) e del legale di parte civile, avvocato Gianni Salocchi. Riconosciute le lesioni gravi e con postumi permanenti, ma non giudicate gravissime poiché non è andata persa l’intera funzionalità dell’arto offeso. Una violenza cieca, bestiale, quella di Juliana Elizabeth Escobar Andreade, 46 anni. Quella sera tra un sabato e una domenica di fine settembre di quasi tre anni era festa grande per la comunità peruviana. Alle Cascine, musica, alcol a fiumi, fino alle 3.30.
Secondo la polizia, M.C. fu aggredita in due riprese. Prima mentre ballava: qualcuno le rovesciò addosso delle birra. La lite sembrò essersi ricomposta. Invece il peggio doveva arrivare. La Andrade la afferrò per i capelli. M.C. aspettava un taxi per allontanarsi da una evidente situazione di pericolo. Un gruppo comprendente l’imputata la trovò, ci fu una zuffa, le due donne caddero e M.C. sentì un dolore terrificante alla mano sinistra. "Mi sono difesa e lei mi ha morso la mano. Il dolore è stato fortissimo, ho tirato via la mano però lei ha stretto i denti sempre di più..." disse in lacrime alla polizia intervenuta per trovare la responsabile di quel gesto furioso. atroce. La sua "colpa"’? Aver ballato e simpatizzato con un ragazzo conosciuto poco prima, già nelle mire della donna poi responsabile dell’insana aggressione. Vicenda che ha avuto una ’coda’ non meno inquietante per il quale è fissato un altro procedimento in autunno. Il 29 novembre 2020 la Escobar, il figlio, sembra due nipoti di lei e altri amici, notarono alla disco ‘Misti Latin Club’ di via Di Vittorio un’altra peruviana (M.P. oggi 38enne) testimone oculare, e non reticente, dei fatti accaduti alle Cascine.
Il gruppo si sarebbe vendicato: M.P. inseguita, circondata, scalciata in faccia e minacciata: ’Vedrai ti ammazzeremo’. Per la testimone frattura scomposta di ossa nasali, naso e orbita sinistra con tumufazioni’.
g.sp.