Firenze, 22 settembre 2022 - La scottatura per i ritardi e per la lievitazione dei costi per la realizzazione del Viola Park si riverbera anche sull’entusiasmo (contenuto) per il restyling dello stadio Franchi. Ieri, per la prima volta, il patron viola Rocco Commisso (con il direttore generale Joe Barone) ha visto il progetto. Ha fatto mille domande, chiesto spiegazioni. Per esplodere, alla fine, in un’esclamazione perentoria. "Lo stadio è progettato benissimo". Tradotto, gli piace. Ma...
L’incontro con i progettisti di Arup era stato organizzato dal sindaco Dario Nardella. Ieri, nel primo pomeriggio, a Palazzo Medici Riccardi David Hirsch, capo progettista Arup Italia, insieme a Luca Stabile (direttore Arup Italia) e a cinque architetti del team di progettazione, ha mostrato a Commisso i disegni, i rendering, ma soprattutto snocciolato le caratteristiche tecniche del restyling.
"Ci sono ancora molte cose da vedere e abbiamo bisogno di risposte dal sindaco su quello che succede", dice il presidente della Fiorentina dopo aver fatto i complimenti per l’ottimo lavoro svolto. E infatti sono già stati messi in programma nuovi incontri, fitti. Con i tecnici. Soprattutto il responsabile del procedimento, il direttore generale del Comune Giacomo Parenti, sarà chiamato a dare risposte alle esigenze della Fiorentina. Il tema al centro dei pensieri di Commisso è dove giocherà la Fiorentina quando si apriranno i cantieri, se si potrà e, fino a quale momento, utilizzare il Franchi durante i lavori.
Sembra abbanstanza ovvio che nel pieno del restyling , quando partiranno anche all’esterno i lavori per la realizzazione della tramvia e della cittadella commerciale sotto il manto verde, la Fiorentina sia costretta a sloggiare da casa.
Su questo il sindaco al momento si è limitato a dire che "si dovrà analizzare nel dettaglio la concomitanza dei cantieri con le partite della Fiorentina per valutare se continuare a giocare con i lavori dentro lo stadio o se andare fuori: questa è una decisione che andrà presa insieme alla società". Ergo, ancora la palla è al centro.
Ieri non è stato fatto cenno alla questione dell’investimento da 70 milioni di euro per il piano di rigenerazione dell’area del Campo di Marte esterna al Franchi. Proprio su quell’area, la Fiorentina dovrà dire se è interessata a partecipare all’avviso pubblico che prevede l’affidamento a un privato del progetto, tramite project financing o una concessione di suolo pubblico per valorizzazione dell’area.
Per ora gli occhi sono puntati sullo stadio. E mister Rocco ci va coi piedi di piombo. "Qui in Italia i tempi sono lunghi per fare qualsiasi cosa", dice. "Ma ho una buona relazione con il sindaco, non ho mai criticato il progetto: spero che lo faranno... Dobbiamo guardare certi dettagli".
Dettagli che poi tanto dettagli non sono. Con il sindaco pienamente soddisfatto. "Ho visto Commisso molto interessato a capire tutti i dettagli della cosa, se lo stadio gli piace o no però bisogna chiederlo a lui", dice. "I progettisti hanno confermato le tempistiche di realizzazione – spiega Nardella – Come Comune, insieme all’ingegner Parenti, abbiamo a nostra volta confermato la data del termine della gara d’appalto, cioè dicembre 2023, in modo da poter cominciare i lavori a gennaio 2024".
Incontro produttivo ma interlocutorio, dunque. Sicuramente un primo passo necessario. "Giustamente il patron Commmisso ha fatto tante domande, per poter avere il quadro completo della situazione – conclude il sindaco – Lo abbiamo anche rassicurato del fatto che i 157 milioni sono ad oggi sufficienti per la realizzazione dei lavori, fermo restando che in caso di ulteriori aumenti delle materie prime, i costi aggiuntivi saranno coperti dello Stato".