Firenze, 19 gennaio 2023 - Si lavora giorno e notte agli ultimi dettagli. Ormai il progetto definitivo del restyling dello stadio Franchi è al rush finale. La consegna al Comune prevista per fine mese quando sarà bandito l’appalto integrato per l’assegnazione dei lavori per procedere poi al progetto esecutivo. Il gruppo che ha vinto il concorso di progettazione nel marzo dello scorso anno è composto dagli studi Ove Arup & Partners International Limited, Arup Italia, Mario Cucinella Architects e Cupelloni Architettura.
E’ Cucinella a fare il punto: lui in particolare si occupa della rigenerazione dell’area esterna allo stadio "ma lavoriamo da molto tempo insieme, siamo un team affiatato che si confronta continuamente proprio perché l’intera area diventi un parco urbano unitario",
Sono state risolte le criticità della copertura sollevate dalla soprintendenza?
"La copertura è un elemento identitario del progetto e non sarà modificata. Si è trattato unicamente di approfondire gli studi sulla scelta dei materiali. Arup ha un centro di ricerca internazionale che si occupa di questo. Oggi esistono molte varietà di materiali opalini, antiriflesso. Anche perché problemi di questo genere non emergono solamente qui".
Dunque si procede a ritmo serrato?
"Anche per il parco e per i servizi la progettazione ha avuto un’accelerazione come richiesto dal Comune. L’obiettivo è fare in modo che i due percorsi – quello del restyling del Franchi e della realizzazione delle aree esterne – procedano in parallelo. Ne abbiamo parlato con il sindaco Nardella: il parco dà respiro allo stadio. E tutto insieme genera quel tessuto importante di rigenerazione urbana".
Questo sarà un anno determinante...
"Gran parte di quest’anno sarà dedicata alle progettazioni, alle gare e alla burocrazia. Presto sarà consegnato il progetto definitivo del restyling dello stadio Franchi, poi partiranno l’appalto integrato per i lavori e il progetto esecutivo. A seguire partiamo noi".
Quindi non del tutto paralleli?
"Sì, appena sfalsati per dare il tempo al Comune per gestire progetti così importanti".
C’è qualcosa che teme?
"Sono percorsi complessi e pieni di insidie, dagli aspetti amministrativi alle normative".
La parte esterna sarà realizzata con un project financing?
"Un partenariato pubblico-privato. C’è un percorso di approfondimento. Con il Comune una convergenza a fare le cose per bene: nessuno in Italia ha un progetto così importante. Tutti sono a parlare di stadi, qui si fa".
Quali sono i pericoli?
"Sono formule che vanno gestite con attenzione. Devono essere garantiti gli interessi pubblici. E non sempre si sono visti esempi felici. Che portano a impoverimento del budget e a una realizzazione inefficace. Bisogna evitare equivoci e trovare un equo bilanciamento".