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Stadio Franchi di Firenze, conto alla rovescia: da gennaio partono gli abbattimenti

Si comincia dalle scale della curva Ferrovia. Attesa per il progetto Arup. Nardella: "Consegna in pochi giorni"

Lo stadio Artemio Franchi

Firenze, 29 settembre 2023 – Più di 730mila euro per preparare il terreno ai lavori di restyling del Franchi. È la cifra prevista da Palazzo Vecchio che nei giorni scorsi ha ritoccato il quadro economico che porterà alla riqualificazione dello stadio. Prima dei lavori però sarà necessario demolire, partendo proprio dalle strutture realizzate per i Mondiali di Italia ‘90 come le scale, non quelle elicoidali del Nervi e dunque non sottoposte a vincolo, che guidano alla vetta della Curva Ferrovia. Poi toccherà ad altre strutture costruite sempre in occasione dei Mondiali.

I lavori propedeutici potranno iniziare dal prossimo gennaio, come previsto del resto, dalla convenzione siglata fra Comune e Fiorentina che vede la Ferrovia ko e inutilizzabile proprio dall’inizio del 2024. Segno che la macchina che dovrebbe guidare verso il nuovo stadio è accesa e pronta a mettersi in moto. Entro domani invece Arup, la società di progettazione guidata dall’architetto David Hirsch, che si è aggiudicata il bando per il restyling, dovrà presentare il progetto esecutivo, come previsto dalla nuova road map dopo che la prima gara è andata deserta. Il progetto consentirà di mettere a gara il lotto principale, cioè copertura e curve nuove cioè il primo lotto. Proprio sulla consegna del progetto il sindaco Dario Nardella si dice positivo, ma resta con la guardia alta.

“Io non sono ottimista – commenta – sono realista. Arup ha un contratto con il Comune di Firenze e deve presentare entro pochi giorni il progetto esecutivo, quindi su questo andiamo". Poi scocca una frecciatina.

“L’Italia – dice – ha un livello degli stadi di calcio che è il peggiore di tutta Europa, e lo abbiamo visto. Il dibattito estenuante, polemico, sul futuro degli impianti da calcio non serve a nulla. Sono contrario all’idea di smantellare la legge sugli stadi e credo anzi che ci voglia un patto fra il pubblico ed il privato, come hanno fatto in tanti paesi nel mondo, guardate la Germania. Mi dispiace solo che noi lavoriamo in silenzio, e ci rimbocchiamo le maniche e molti altri criticano e fanno polemica, ma non fa parte del nostro modo di lavorare".

Ma cosa succederà dopo gennaio? Il piano è portare a gara il primo lotto entro fine anno per poi integrare con il secondo lotto andando a completamento delle opere. Si prevede che con i fondi del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc nel Pnrr) si realizzi il primo stralcio di lavori che dovranno finire entro il 2026, ma sarà sufficiente che la partenza sia fissata entro marzo del prossimo anno.

cla.cap