Firenze, 26 giugno 2023 - “La velocità con cui il Tar ha espresso la sua valutazione e la scelta di non prendere posizione rispetto al tema del ricorso confermano ancora una volta la linea adottata dalle istituzioni pubbliche italiane di non ostacolare il processo dell’irreversibile manomissione dello stadio Franchi. La Fondazione continua a credere nell’assoluta incostituzionalità della norma contenuta nel decreto Semplificazioni, articolo 55 bis, che mette in secondo piano la tutela artistica rispetto alla funzionalità, sicurezza, salute, adeguamento agli standard internazionali e sostenibilità economica dell'impianto sportivo. Per il Franchi non ci arrenderemo mai”. È quanto dichiarato dalla Pin Project, la Fondazione degli eredi Nervi.
“L’intera operazione, giustificata dal restauro e adeguamento dello stadio, si traduce nella realizzazione di un nuovo stadio che, dovendo tener conto di quello esistente, darebbe luogo a un vero e proprio 'ibrido' che, in una sorta di velleitario 'accanimento terapeutico', danneggerebbe la struttura esistente rinunciando a un’opera ex-novo in altra collocazione territoriale, coerente con la propria contemporaneità – si aggiunge -. Il ricorso chiedeva di sospendere in via cautelare l'efficacia dell'atto amministrativo contestando la delibera comunale riguardante l’approvazione del progetto definitivo di 'riqualificazione' dell’opera di Pier Luigi Nervi. Tra le molte incongrue scelte progettuali, in particolare la nuova copertura dello stadio, sovrastata da un impianto fotovoltaico, risulterebbe fuori scala rispetto allo stadio e all’immediato contesto col risultato di alterare e impedire la percezione dell'opera. E la previsione di nuove gradinate più vicine al campo di calcio in corrispondenza delle curve cancellerebbe la forma e l’immagine della struttura di Nervi, dimostrando l’erroneità della previsione di un nuovo stadio sovrapposto, di fatto, a quello originario”.