Firenze, 22 aprile 2023 – La notizia del mancato finanziamento dell’Unione Europea con i fondi del PNRR (55 milioni di euro su un totale di quasi 200) per la ristrutturazione dello stadio Franchi di Firenze ha sollevato diverse reazioni.
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Il leader di Iv, Matteo Renzi, scrive su Twitter: "L'Unione Europea conferma quello che tutte le persone di buon senso hanno sempre pensato: non si possono usare i soldi del Pnrr per rifare lo stadio della Fiorentina. I soldi dell'Europa devono andare alle case popolari e alle scuole, non per gli stadi di Serie A. Adesso c'è solo una strada: autorizzare la Fiorentina a fare i lavori al Franchi a proprie spese seguendo il progetto che la società ha già presentato con l'abbattimento delle curve. I funzionari della sovrintendenza non possono bloccare la città. I soldi dell'Europa vadano alle scuole e alle case popolari. E si interrompa finalmente questa telenovela infinita".
Federico Gianassi, deputato del Partito Democratico: “Con la decisione di ritirare a Firenze le risorse di circa 55 milioni di euro già assegnate per la riqualificazione dello Stadio Franchi, che rappresenta il perno dell’operazione di rigenerazione urbana dell’intero quartiere di Campo di Marte, l’Unione europea e il Governo italiano perdono credibilità. I fatti erano chiarissimi: l’Unione europea ha approvato nel luglio 2021 il PNRR che trasferisce agli Stati grandi risorse anche per la riqualificazione degli immobili pubblici; il Governo italiano nel novembre 2021 ha messo a disposizione le risorse ricordando che tra gli immobili pubblici ci sono anche gli impianti sportivi; il Comune di Firenze ha partecipato al bando e ha ottenuto 55 milioni per la ristrutturazione del Franchi che è pubblico e supervincolato dalla Sovrintendenza; il Governo ha approvato il finanziamento nell’aprile 2022; il Comune di Firenze di conseguenza ha investito energie e risorse per fare presto e bene. È gravissimo e inaccettabile che un anno dopo il finanziamento sia revocato. Non è concepibile che l’Unione europea cambi le carte in tavola e non è ammissibile che il Governo italiano non sia in grado di difendere le risorse che i precedenti governi hanno lasciato in eredità al Paese. Ora il Governo deve correre ai ripari e assicurare che la procedura in atto, già finanziata dal Ministero della Cultura, sia portata a buon fine assicurando le risorse che servono. Firenze non accetterà di subire gravi danni prodotti dalle inadeguatezze di altri”.
"A seguito dello stop europeo ai fondi del Pnrr per la riqualificazione degli stadi, non possono essere Firenze e i tifosi della Fiorentina a pagarne le conseguenze. Adesso chiediamo che il Governo si adoperi per risolvere questo problema. Considerando le risorse già spese per le fasi preliminari e gli altri fondi già stanziati è impensabile che si debba rinunciare al progetto per la quota mancante del Pnrr". Così Emiliano Fossi, segretario e deputato del Pd toscano.
"La decisione europea di non ammettere gli interventi sugli Stadi di Venezia e Firenze all'utilizzo delle risorse destinate al Pnrr richiede un'immediata adozione di misure da parte del Governo. Si discuta con i sindaci, con i dirigenti delle squadre interessate, con Coni e Federcalcio come evitare che Venezia e Firenze siano private di impianti sportivi importanti per la vita delle città e per lo sport italiano”. Lo ha dichiarato Piero Fassino, deputato di Venezia.
"Dopo settimane di polemiche sterili e di attacchi da parte della sinistra al governo contro Fitto e Meloni, a detta loro responsabili di chissà quali colpe per la perdita dei fondi Pnrr, oggi i primi fondi a saltare sono quelli per lo stadio di Firenze. Di fatto oggi si sancisce quello che un pò tutti sapevamo: cioè che il progetto era frutto di una forzatura”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d'Italia, Paolo Marcheschi. “Da fiorentino certo dispiace, ma da politico non posso nascondere che abbiamo sempre avuto ragionevoli dubbi sul progetto Stadio con i soldi dell'Europa. Nonostante ciò a livello nazionale, come per tutti gli altri progetti impostati dal governo precedente, abbiamo fatto di tutto per difendere i finanziamenti del Pnrr. Una cosa è certa: l'Italia con questa figuraccia rischia seriamente di perdere i 55 milioni, figuraccia e danno che non sono certo da imputare al governo Meloni. Nardella&Co facciano i mea culpa necessari”.