
di Ilaria Ulivelli
Passi avanti significativi nel lungo iter che porterà alla realizzazione del restyling dello stadio Franchi e alla nuova vita dell’area di Campo di Marte che lo contiene. Il Gruppo Arup, vincitore del concorso, dovrà presentare il piano di fattibilità tecnico economica entro il 15 giugno. Ma Palazzo Vecchio sta provando ad accelerare: il tentativo è quello di guadagnare una settimana. In un progetto di queste dimensioni, ogni giorno guadagnato è prezioso.
Sono giornate fitte di incontri. Tra giovedì e ieri ci sono state riunioni su riunioni con i tecnici del Comune e della prefettura a cui hanno preso parte una delegazione di progettisti Arup e la Fiorentina. Ufficialmente Palazzo Vecchio ha illustrato il progetto e gli obiettivi, ricordando le scadenze perentorie: i lavori dovranno essere iniziati entro il 2023 e terminati entro il 2026. Ma sono arrivati anche i primi ok tecnici e le prime indicazioni della commissione del pubblico spettacolo e del Gos (il Gruppo operativo sicurezza, coordinato dalla prefettura). Il Gos è l’organismo deputato a rilasciare il nulla osta per la sicurezza degli eventi allo stadio: dunque fondamentali le prescrizioni indicate.
Ancora non si sa se la Fiorentina potrà giocare le partite casalinghe al Franchi nel periodo caldo dei cantieri: una decisione che sarà presa all’indomani della presentazione del piano di fattibilità tecnico economica. Nessuna indicazione ancora neppure per quanto riguarda il project financing per la realizzazione delle altre opere che completano il progetto di rigenerazione dell’area di Campo di Marte con galleria commerciale e attività ricettivo-alberghiere.
Arup da vincitore del concorso riceverà un premio di un milione e 252mila 748,71 euro (al netto di Iva) che sarà liquidato al 50% all’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, il restante 50% al termine di tutte le indicazioni tecniche. Compresi documenti preliminari per l’ottenimento di Via e Vas, due passaggi che avrebbero potuto rappresentare una via crucis se la ristrutturazione del Franchi non fosse stata inserita tra le opere finanziate con il Pnrr.
Nel decreto attuativo del Piano nazionale di ripresa e resilienza, infatti, i tempi per la due procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica, sono di fatto dimezzati per ciascuna fase. Dalla consultazione de soggetti competenti in materia ambientale selezionati (che deve concludersi entro 45 giorni, e non più 90, dall’invio del rapporto preliminare) al tempo a disposizione dell’autorità competente per acquisire la documentazione, valutarla insieme alle osservazioni e obiezioni (sulla base della consultazione pubblica), ed esprimere un parere motivato: idem da 90 giorni si passa a 45.