Firenze, 1 novembre 2024 – C’è più roccia del previsto nelle viscere della (fu) curva Fiesole e per questo gli operai delle ditte inaricate dei lavori di restyling dello stadio Franchi starebbero incontrando qualche difficoltà nel portare avanti i cantieri. La notizia, filtrata in queste ore, sembrerebbe confermare quello che, a colpo d’occhio, molti tifosi stanno rilevando dagli spalti in queste settimane. I lavori sembrano avanzare lentamente.
L’ennesima grana di un progetto che da mesi fa discutere, non tanto per il disegno del nuovo Franchi che sulla carta piace un po’ a tutti, quanto per i tempi necessari per vederlo realizzato che ad oggi sono indicativamente fissati al 2029 (con la rassicurazione tuttavia del Comune di arrivare alla festa del centanario viola, nell’agosto del ’26 con una capienza di almeno 35mila posti, contro i 25mila scarsi di oggi) e per le massicce coperture finanziarie che ancora mancano all’appello. Punti interrogativi piantati lungo il cammino delle lavorazioni al Campo di Marte.
Difficile stabilire se i contrattempi riscontrati nel cantiere della Fiesole potranno ulteriormente dilatare i tempi del restyling ma la preoccupazione, in casa viola, è palpabile. Palazzo Vecchio conferma che la problematica del substrato della curva esiste ma al contempo di essere già all’opera per ovviare al problema. “L’amministrazione comunale sta valutando insieme alla direzione lavori e alla ditta che sta eseguendo gli interventi l’individuazione del tipo di macchina necessaria per procedere nei lavori” fanno sapere da Piazza Signoria. “Sono in corso di completamento le demolizioni controllate e la realizzazione della struttura di pavimentazioni in curva Fiesole” precisa ancora il Comune specificando che “le demolizioni vengono eseguite con particolare attenzione e sotto il controllo di una ditta specializzata in impianti”.
Quindi il punto sullo stato dell’arte: “Sono state completate le operazioni di bonifca bellica e ottenuto il nulla osta alla realizzazione delle fondazioni. Inoltre, sono state effettuate le varie prove con macchine per la realizzazione dei pali di fondazione per definire la migliore soluzione operativa che sarà adottata per la realizzazione gli oltre 200 pali di diametro 120 centimetri e lunghezza circa 25 metri”. Nel frattempo le opposizioni sono in fibrillazione.
In particolare Francesco Casini, capogruppo di Italia Viva, rivendica di insistere da mesi per visionare il cronoprogramma dei cantieri ma senza successo: “Crediamo che, a questo punto, l’opera debba essere portata a termine e che sul progetto dello stadio non si possa più tornare indietro” premette l’ex sindaco di Bagno a Ripoli ribadendo che “è necessario che tutti collaborino affinché il progetto venga realizzato”. Poi l’affondo: “L’amministrazione comunale sta affrontando delle difficoltà e credo sia inutile nasconderlo: mancano le risorse, non ci sono tempi certi, e vi sono numerose complicazioni come spesso avviene per gli appalti pubblici specie per opere di tale rilievo e importanza. Sappiamo che non è il miglior progetto, non tanto per motivi estetici o architettonici perché sarà senz’altro bello, ma per le esigenze della Fiorentina come club, per i tifosi e per i residenti di Campo di Marte. Tuttavia, riteniamo che sia nostro dovere offrire tutto il sostegno possibile affinché l’opera venga completata nel minor tempo possibile. Non rinunceremo mai alla nostra azione di trasparenza nei confronti della cittadinanza, considerando l’impiego di centinaia di milioni di euro di risorse pubbliche, così come trasparenza deve esserci verso i tifosi e la società stessa. I tempi devono essere chiari per tutti”.