Firenze, 22 settembre 2014 - STADIO e cittadella viola: gli spazi potrebbero davvero raddoppiare inglobando anche i 14 ettari che, nella riorganizzazione urbanistica pensata da Palazzo Vecchio per l’area, sono attualmente destinati alla Mercafir. Il Comune ha in realtà 60 giorni di tempo per rispondere alla proposta presentata il 14 luglio scorso dalla Fiorentina che vorrebbe aggiungere ai 32 ettari dell’area che Renzi aveva ‘ritagliato’ per il nuovo stadio e la cittadella viola, anche i 14 dell’area mercatale, per un totale di 46 ettari tutti da dedicare all’ambizioso progetto di Della Valle. Ieri mattina però, il sindaco Dario Nardella, reduce dal sopralluogo equilibrista sul tetto della scuola elementare Don Milani ferito dalla tromba d’aria, ha aperto il primo spiraglio: «Non escludo – ha detto – il trasferimento della Mercafir».
Una ‘non esclusione’, sia chiaro, Nardella lo ha spiegato bene, che deve prima passare attraverso due verifiche tecniche fondamentali: la prima sul piano economico e finanziario e la seconda sul piano di fattibilità.
Il comma Nardella alla Legge sugli impianti sportivi (la 147 del 27 dicembre 2013), infatti, chiarisce bene il concetto: «Deve esistere – ha spiegato l’ex deputato – un giusto equilibrio nell’investimento messo in campo dal privato, in questo caso l’AcF Fiorentina, per tutta l’opera. In altre parole i ricavi che il privato ottiene con le cosiddette opere aggiuntive, in questo caso la cittadella viola, non devono essere sbilanciati rispetto ai ricavi dell’impianto sportivo». E il controllo sullo ‘sbilanciamento’ riguarda sia la possibile perdita che l’eccessivo guadagno.
E’ solo dopo questi due passaggi che il sindaco deciderà il da farsi. «Ogni dichiarazione prima di queste verifiche – mette le mani avanti Nardella – ha poco senso. Controlleremo con i tecnici che tutte le condizioni siano rispettate e soltanto dopo saremo in grado di prendere una decisione».
Una cosa sembra confortare il sindaco: «Da parte della Fiorentina abbiamo ricevuto una proposta di ampliamento dell’area e la disponibilità, in ogni caso, a prendere in considerazione anche soluzioni alternative».
Su un punto poi Nardella ci tiene a fare chiarezza: «Se mai dovessimo arrivare alla decisione di trasferire la Mercafir lo faremmo solo dopo aver verificato che sotto il profilo occupazionale e degli interessi economico finanziari di quell’azienda non ci sia alcuna perdita o penalizzazione».
Il fatto è che l’intera area a nord della città sta improvvisamente sobbollendo, i tecnici del Comune , già dal mese di luglio, hanno avviato un confronto con i proprietari e i concessionari dei terreni interessati dall'intervento e con quelli delle aree limitrofe per individuare tutti i possibili problemi legati alla proposta della Fiorentina.
Le trasformazioni in esame potrebbero infatti ridisegnare un pezzo importante di Firenze. Sul tavolo del sindaco ci sono: il nuovo stadio, la cittadella viola e la Mercafir, ma anche lo sviluppo dell’aeroporto e tutta l’area di Castello.
Nei giorni scorsi c’è già stato un primo incontro con Unipol, la nuova proprietà, che ha in mano una serie di permessi a costruire e deve ora decidere il da farsi.
Nelle prossime settimane tutti i soggetti interessati saranno riuniti intorno allo stesso tavolo di Palazzo Vecchio: «Verificheremo insieme la sostenibilità urbanistico-economico di tutta quell’area – ha detto il sindaco – perchè è indubbio che le condizioni sono cambiate, anzi sono in questo momento in divenire, ed è compito dell’amministrazione comunale armonizzare lo sviluppo della città sia sul piano urbanistico che su quello economico».
Seppur con i piedi di piombo, non è una contraddizione dire che il sogno viola continua a volare.