Firenze, 24 febbraio 2022 - Piano per la resilienza, sostegno ai settori produttivi, il caro energia e la protesta. "che non è passata inosservata" delle città che hanno spento i loro monumenti. E poi arriva l’annuncio più atteso: "E’ intenzione del governo non prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo". Il premier Mario Draghi non ha nemmeno finito la frase e la platea del teatro del Maggio è esplosa nell’applauso più lungo. Così il respiro pieno della liberazione dopo due anni di Covid parte inaspettatamente proprio da Firenze. Del resto già all’ingresso di Draghi nella sala l’entusiasmo era palpabile con una standing ovation di tutti i sindaci, degli eletti in Parlamento e in Europa e dei rappresentanti delle categorie economiche e culturali della città. Seguito subito dopo dal sentito ’grazie’ più volte ripetuto dal sindaco Nardella e dal governatore Giani.
"La crescita del Paese dipende dalla nostra capacità di attuare oggi le riforme e gli investimenti necessari – ha detto Draghi – il Pnrr è un’opportunità storica per affrontare i problemi che sono rimasti irrisolti per decenni. Dobbiamo attuare il Piano a stretto contatto con associazioni ed enti locali. Perché non esiste una sola ricetta per tutto il Paese". "Per Firenze – ha aggiunto – questo vuol dire rafforzare la sua proiezione internazionale e migliorare i servizi. Insieme agli enti locali, interveniamo per potenziare la mobilità, un aspetto cruciale per i cittadini, le imprese, il turismo. Impieghiamo circa 400 milioni di euro per completare il sistema tramviario. Il potenziamento del trasporto cittadino serve anche a preservare il centro storico, a favorire una migliore convivenza tra residenti e turisti".
E poi la "valorizzazione dei parchi storici", la "tutela dell’ambiente e del paesaggio un aspetto fondamentale della bellezza della città". C’è tempo anche per fare cenno allo stadio. "Nello storico quartiere di Campo di Marte – ha detto Draghi – riqualifichiamo lo stadio Artemio Franchi". Con l’impegno del governo che per la quarantina di sindaci metropolitani presenti in sala è il più importante: "semplificare le procedure sugli interventi e coordinare al meglio la loro realizzazione". Per salutare la città Draghi sceglie il poeta Mario Luzi che, lo ricorda con orgoglio, ha conosciuto ai tempi in cui insegnava alla Cesare Alfieri. "Lui descriveva Firenze come un ‘gran crogiolo delle trasformazioni’, illuminata da ‘un’alchimia celeste’. Il mio augurio è che Firenze continui a rinnovarsi e risplendere come ha fatto per secoli".
Il sindaco Dario Nardella si è impegnato parecchio per far bene gli onori di casa anche perché non ha perso l’occasione per sciorinare le sue richieste al governo. "Quanto al Pnrr – ha sottolineato – sono felice di ricordare alla sua presenza che lunedì 7 marzo presenteremo il progetto vincitore del concorso internazionale di progettazione per il restauro e la riqualificazione dello Stadio Franchi, monumento di interesse nazionale, che a sua volta innescherà un progetto di rigenerazione dell’intero quartiere – con più di 80mila abitanti – di 450 milioni di euro con la nuova tramvia e nuovi spazi pubblici e verdi".
Poi la novità: "Ci candideremo per ottenere un finanziamento nell’ambito dei Piani Integrati delle Città Metropolitane già varati dal Ministero dell’Interno per coprire tutto il fabbisogno per la realizzazione del nuovo stadio". Più o meno una richiesta di altri 55 milioni di euro. Ma il cuore degli investimenti del Pnrr è rappresentato a Firenze dalle tramvie: un sistema di 7 linee, 3 delle quali già realizzate. "L’8 marzo – ha annunciato il sindaco – inizieranno i lavori della Variante al centro storico ed entro l’anno inizieremo i lavori della linea di Bagno a Ripoli".