Per ora i canestri dei fungaioli mugellani sono rimasti abbastanza vuoti, ma è presto per disperare. "Non è stata un’estate favorevole – dice Alessandro Francolini, borghigiano, esperto micologo, coautore di una minuziosa enciclopedia dedicata ai funghi in Italia -; fino ai recenti acquazzoni i boschi avevano la terra spaccata per la carenza d’acqua".
Ma adesso le piogge possono cambiare la situazione: "C’è ancora tempo per i funghi: faranno quasi sicuramente, se le temperature non caleranno troppo". Il Mugello per i cercatori di funghi è un paradiso: monte Giovi, Villore, Castagno d’Andrea, Corella, "ma un po’ dappertutto – precisa Francolini – in tutta la fascia che sale sul crinale appenninico, tra la Colla e il Muraglione, tra la Colla e il Giogo. E ottime sono anche le aree dell’Alto Mugello".
Porcini – che l’esperto sottolinea essere di quattro specie -, galletti, prugnoli, che spuntano in aprile-maggio, ma anche cimballi, mazze di tamburo, trombette da morto, ovoli, morette, vesce e prataioli: sono tanti i funghi commestibili in Mugello. E, dicono gli intenditori, i funghi mugellani sono anche di particolare qualità, per sapore e profumo. Pure i migliori ristoranti locali, nella stagione giusta, valorizzano nei loro menù i funghi del posto. E tra settembre e ottobre le strade di campagna, all’ingresso nei boschi vedono tante auto parcheggiate.
Di fungaioli impegnati a riempire il loro canestro di vimini. Cercare i funghi non è cosa che si improvvisa: occorre conoscere i luoghi, e vanno adottati anche comportamenti che non danneggino l’ambiente. Il rischio del fai-da-te è alto, e non passa stagione che non si registrinoricoveri in ospedale. Molte specie possono infatti essere confuse, dagli ovoli alle mazze di tamburo fino agli stessi porcini. Intanto il "turismo dei cercatori di funghi" sta per avere inizio e folte schiere di fungaioli, che vengono anche da Firenze, da Prato e dalla Romagna, sono pronte a girovagare nel sottobosco del Mugello alla ricerca di funghi.. Paolo Guidotti