Firenze, 23 dicembre 2023 – Lui aveva una relazione con lei, sposata. Lei ha deciso di dire basta, lui non si è rassegnato. Anzi, quella donna è diventata una sorta di ossessione. E quando ha capito di non avere più chance, si è vendicato inviando al marito di lei foto e video prodotti durante i loro incontri. Minacciando di inoltrarli anche ai figli della coppia.
Revenge porn e stalking sono le accuse che la procura muove nei confronti di un fiorentino, al termine di indagini condotte dalla polizia postale.
Indagini che sono iniziate a seguito di una drammatica telefonata con cui la donna (che vive in Germania) ha raccontato di come la relazione sentimentale con un suo conoscente si fosse trasformata in un incubo.
L’uomo l’aveva infatti ricercata insistentemente, ma dopo aver ottenuto rifiuti per nuovi incontri, ha mandato foto e video che li ritraevano in intimità al marito della donna. Il presunto stalker avrebbe inoltre minacciato di raggiungere la donna all’estero, conoscendone l’indirizzo di residenza, se quest’ultima non avesse lasciato il marito e non l’avesse raggiunto a Firenze per una futura convivenza.
La donna, in preda all’angoscia, al fine di far cessare la persecuzione in corso, ha precisato di essersi rivolta alla Polizia tedesca, che le aveva però spiegato di non poter intervenite tempestivamente, dato che l’uomo si trovava in Italia.
Così, gli operatori della postale si sono tenuti in costante contatto con la donna, rassicurandola su un rapido intervento ed invitandola a recarsi appena possibile al Consolato Italiano più vicino per sporgere formale querela, al fine di consentire l’attivazione del protocollo ’Codice Rosso’.
La nostra legislazione permette infatti di accelerare l’instaurazione del procedimento penale per una serie di reati contro la persona particolarmente afflittivi e pericolosi, tra cui anche gli atti persecutori e la diffusione illecita di video ed immagini sessualmente espliciti (il ‘’revenge porn’’), proprio al fine di fornire una tutela rafforzata alle vittime.
La rapidità di intervento assicurata alla vittima e la tempestiva collaborazione del Consolato, che ha subito trasmesso la querela della donna, hanno permesso di identificare il presunto stalker nel giro di poche ore. La procura ha subito emesso un decreto di perquisizione, anche informatica, a carico dell’uomo, che il Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia postale per la Toscana ha eseguito nel giro di poche ore, scongiurando il pericolo che quelle immagini - trovate nei dispositivi sequestrati assieme alle chat scambiate con la donna - potessero essere ulteriormente diffuse.