ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Stanchi, pochi e malati: emergenza infermieri. Ferie sospese, ora si punta sui neolaureati

Oggi incontro fra il governatore Eugenio Giani e le università. E stamani Cgil, Cisl e Uil protesteranno per le assunzioni davanti a Torregalli

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Infermieri, ora si punta sui neolaureati. Ne dovrebbero uscire a giorni circa 400 dalle scuole universitarie (Firenze, Pisa e Siena) dedicate alle professioni sanitarie. Una speranza. Un appiglio al quale si aggrappa anche il governatore Eugenio Giani che incontrerà questa mattina i rettori delle tre università per convogliare il nutrito gruppo di infermieri negli ospedali della Toscana all’indomani della laurea. Perché a risolvere la carenza organica di infermieri non è sufficiente l’ordinanza firmata da Giani per ‘sburocratizzare’ il sistema di reclutamento straordinario di infermieri, Oss, tecnici di laboratorio e medici, rendendolo più veloce e snello. Non basta perché gli infermieri liberi non ci sono. Eppure non si può fare a meno di loro.

L’Asl Toscana centro, da qui a metà dicembre ne ha bisogno di almeno 300 per far fronte alle esigenze ospedaliere. Se si somma il numero alla necessità di almeno 150 di Careggi, si arriva a 450 figure professionali da assumere nel minor tempo possibile nelle strutture dell’erea vasta centro. Tenendo conto che ci sono oltre 800 operatori sanitari positivi: un numero in aumento.

Ma dove si trovano? Intanto crescono il malumore e la stanchezza. La frustrazione di chi lavora, con turni massacranti. "Da aprile a ottobre – si sfoga un’infermiera – ci sono stati mesi di pace per organizzarsi e non trovarsi nuovamente impreparati davanti all’emergenza. Sapevamo e sapevano a cosa saremmo andati incontro e adesso ci troviamo a lavorare in una condizione peggiore della precedente".

Amarezza e stress. Anche a Firenze si protesta. Con un presidio dalle 11 alle 12 davanti all’ospedale di Torregalli che questa mattina manifesterà per rivendicare il diritto di chi sta affrontando l’emergenza sanitaria in prima linea, di lavorare in sicurezza, per il rinnovo dei contratti e per nuove assunzioni. "Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini", è lo slogan dell’inziativa promossa da Cgil, Cisl e Uil.

"I servizi ospedalieri non hanno personale perché molti professionisti sanitari si stanno infettando e gli operatori che devono compensare alla carenza di personale sono stanchissimi", spiega Danilo Massai, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia. "In questa cornice abbiamo ricevuto una circolare da Careggi che dispone la sospensione delle ferie per tutto il personale sanitario e tecnico fino al 31 gennaio. Senza fare distinzioni né valutare la possibilità di concedere agli infermieri qualche giorno per il necessario recupero psico-fisico. Invece ferie e il riposo devono essere garantiti".

Dunque dove si trovano gli infermieri da assumere? La graduatoria riaperta, alla quale si intende attingere, conta 600 infermieri. Ma sono tutti contrattualizzati altrove. Se andrà bene, se alcuni accetteranno di passare dal loro attuale lavoro a quello degli ospedali, difficile che lo facciano con procedura d’urgenza, cioè rispondendo nel giro di 7 giorni. Il mancato preavviso comporta la decurtazione di una mensilità, motivo per cui difficilmente si renderanno disponibili prima di metà dicembre. C’è un altro problema, riguarda le mobilità: avendo riaperto le graduatorie in mezza Italia, i professionisti che lavorano fuori sede, cercheranno di avvicinarsi a casa.

Ma i posti letto, da soli, non fanno assistenza. Oltre agli infermieri mancano medici che sono già sul piede di guerra. In Toscana ne servirebbero 300 solamente per coprire le carenze nei servizi di emergenza-urgenza, come ha denunciato l’altroieri l’interisndacale medica. Mentre l’Asl Toscana centro, conti alla mano, ha necessità immediata di 85 medici per i reparti Covid che saranno assunti suibito dalle graduatorie riaperte dei concorsi di Medicina interna (ci sono 280 medici) e Medicina d’urgenza (ci sono 80 medici). Alle stesse graduatorie Careggi attingerà 30 medici.