ANDREA MASCELLANI
Cronaca

Come trasformare un'idea in startup? Lo spiegano i big di Innovation 2 Business

Dall’analisi di mercato alla creazione del prodotto: i consigli degli esperti per lanciare un'impresa di successo

Un momento di Innovations 2 Business

Un momento di Innovations 2 Business

Firenze, 2 ottobre 2024 - Questa mattina, l'Innovation Center di Firenze ha ospitato "Innovation 2 Business", un evento che ha messo al centro dell'attenzione il tema dell'innovazione per il territorio e le sue imprese. Partendo da una considerazione semplice ma cruciale — il bisogno di innovazione come motore di sviluppo — i relatori hanno affrontato una domanda fondamentale: come trasformare un'idea in una startup?

L'evento è stato fortemente voluto da Luca Gori, presidente di Caripit, Maria Oliva Scaramuzzi, vicepresidente della Cassa di Risparmio di Firenze, Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, e Alessandro Sordi, co-fondatore di Nana Bianca, realtà di spicco nel panorama delle startup.

Durante l'incontro si è discusso delle sfide che le aziende locali affrontano per restare competitive in un mercato globale sempre più dinamico e complesso. Innovazione tecnologica, digitalizzazione, accesso ai finanziamenti e formazione sono stati temi centrali della giornata, con l'obiettivo di identificare soluzioni concrete che possano rispondere alle esigenze delle imprese del territorio.

Marcello Marzano dello Studio MM, ha presentato una guida su come trasformare un'idea in una startup di successo.

Questi i punti fondamentali: 

1) Verificare se l'idea risponde a una reale esigenza di mercato. Per farlo, ha suggerito strumenti come smoke test, javelin board e interviste ai potenziali clienti.

2) Comprendere il mercato con analisi SWOT e ricerche sul campo, elementi cruciali per stabilire come l'azienda potrà generare valore e ricavi.

3) Creazione di un MVP,  ovvero una versione semplificata del prodotto, da testare sul mercato per raccogliere feedback reali.

4) Avere un team competente alle spalle, poiché la squadra gioca un ruolo determinante nel successo dell'iniziativa.

5) Calcolare accuratamente le risorse necessarie per raggiungere l'obiettivo e trovare fonti di finanziamento adeguate.

6) Considerare la protezione della proprietà intellettuale, valutando se ci sono brevetti o marchi da registrare.

Incubatori e acceleratori di startup

In che modo programmi come incubatori e acceleratori possono influenzare la crescita di una startup e come possono valutare le startup il momento più opportuno per sfruttare al meglio le risorse fornite da questi programmi?  Alla domanda hanno provato a rispondere Elena Nanni, coordinatore Murate Idea Park: "Quello che cerchiamo di fare a Murate Idea Park, che è un incubatore-presidio, è quello di raccogliere idee, team, idee di business, quindi, non necessariamente startup già costituite. Quello che facciamo è aiutare gli imprenditori a realizzare il loro progetto. Diamo gli strumenti a chi arriva da noi con un'idea in una fase ancora 'nebulosa', attraverso questo percorso: inizialmente c'è una fase che abbiamo chiamato pre incubazione, è un percorso di tre mesi dove forniamo gli strumenti necessari a realizzare il business model canvas per poi arrivare alla validazione dell'idea. Alla fine di questo percorso, dove affrontiamo anche l'importante tema della comunicazione, c'è un selection day dove dodici team preselezionati si giocano il finanziamento che MIP fornisce poi a cinque vincitori". 

e Davide Barra, direttore dei programmi di accelerazione di Nana Bianca:

"In Nana Bianca abbiamo sei programmi di accelerazione diversi, ognuno con un obiettivo diverso. Da noi le startup che arrivano hanno già un prodotto o un servizio, quello che facciamo è perfezionarlo e portarlo sul mercato per farlo crescere. Siamo una grande community e persone che si sporcano le mani, lavoriamo costantemente con le startup per fornire supporto e assistenza. Il percorso che forniamo è molto personalizzato, perché ogni startup ha la sua storia: c'è chi arriva che ha bisogno di supporto sulla parte di controllo di gestione o chi ha già tutto ma ha bisogno di 'benzina' e allora si fa supporto sulla parte di fundraising".