Lorenzo Ottanelli
Cronaca

Stati Generali dell’Animazione, a Firenze si discute sul futuro dei cartoni animati

Un settore florido, quello italiano, ma soggetto a diverse sfide sia economiche che legislative

Firenze, 8 luglio 2024 – A che punto è il settore dell'animazione nell'audiovisivo? E' una domanda a cui tutto il settore, sia quello produttivo che quello autoriale, ha deciso di rispondere con un grande evento: gli Stati Generali dell'Animazione, che si sono svolti questo pomeriggio negli studi di DogHead, la casa di produzione fiorentina che ha firmato progetti nazionali e internazionali, come le due serie di Zerocalcare su Netflix.

Un secondo appuntamento a otto anni dal precedente, che si era svolto a Roma. L'animazione presenta una situazione industriale con notevoli incrementi. Si segnala una crescita importante: dalle 81 società operanti nel 2016, oggi sono ben 150 quelle presenti nel panorama nazionale. Tanti gli impiegati nel settore, arrivati a quota 6mila. Un settore florido, quindi, quello italiano, ma soggetto a diverse sfide, sia economiche che legislative. Tra le riforme in corso anche quella del credito d'imposta (o tax credit), che è in via di definizione all'interno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e che oggi, per la prima volta, è stato presentato alle società operanti in campo.

Oltre a questo le associazioni presenti, Cartoon Italia (che rappresenta i produttori) e Asifa (rappresentante degli autori), chiedono di intervenire sulla sottoquota dell'animazione - ovvero obbligare gli operatori media privati a investire nell'ambito. E' una norma già presente in altri paesi europei, come ad esempio la Francia, che investe molto di più nel settore. Sulla sottoquota animazione si è speso anche il presidente di Anica, Francesco Rutelli, che ha detto: "Il settore animazione è strategico e cruciale, per questo chiediamo che in parlamento vengano recepite le sitanze di questo mondo, che sono tutte dentro l'interesse nazionale: produttivo, creativo e nel rapporto col pubblico".

Altro nodo importante è quello legato alla mancata realizzazione di lungometraggi nel nostro paese. Se, infatti, i paesi a noi vicini producono decine di film d'animazione all'anno dirette alle sale cinematografiche, l'Italia porta al cinema pochissime pellicole, che non trovano mai adeguata distribuzione (unica eccezione è quella dei film di Enzo d'Alò).

Sui problemi legati alla distribuzione parla anche Evelina Poggi, produttrice del film La bicicletta di Bartali, che dovrebbe uscire nelle sale in estate: "Abbiamo potuto fare questo film grazie all'interessamento internazionale. Il problema, in Italia, è a valle e a monte: da una parte è difficile reperire fondi, dall'altra non c'è un canale distributivo forte che investe sull'animazione". Oltre al livello produttivo si è anche discusso delle dinamiche autoriali. E' la presidente di Asifa, Valentina Mazzola, a dire che "E' necessario investire nella formazione degli autori in base al target di riferimento. Non ci sono molte scuole di formazione".

E ancora, non esistono committenti oltre Rai Kids e Rai Cinema, che è, però, un editore e non un produttore. Per quanto riguarda, invece, le piattaforme, non ci sono investimenti strutturali, ma solo sporadici, come la serie di Zerocalcare su Netflix. Ancora una volta si parla della sottoquota animazione. Vero e proprio leitmotiv della giornata. E' lo stesso direttore di Rai Kids, Luca Milano, a dire che "la Rai non dovrebbe essere l'unico committente, proprio perché è un editore, e ci sono progetti che non rispecchiano la nostra linea editoriale. Non possiamo rappresentare i 360 gradi dello sviluppo nella produzione".

A chiudere gli interventi sono stati Nicola Borrelli, Direttore Generale della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, e Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura di Montecitorio. Entrambi hanno detto di essere vicini al comparto produttivo dell'animazione e di considerarlo un settore strategico. Borrelli ha sottolineato: "Speriamo a dare tutto il supporto specifico che merita. Nella riforma del tax credit il settore ha un capitolo completamente dedicato. Sappiamo che altri interventi saranno necessari, ma questo è un buon punto di partenza". Mollicone ha, invece, concluso: "L'animazione è il comparto industriale più forte del soft power, perché riesce a trasmettere i giusti valori ai ragazzi. Per questo come sistema Italia produciamo serie di animazione dedicate ai bambini. Abbiamo investito molto e continueremo a farlo".