Firenze, 17 ottobre 2020 - Il Perseo con la testa della Medusa viene "ribaltato": l'arte contemporanea rimodella la statua celeberrima della Loggia dei Lanzi a Firenze. Con la rivincita della stessa Medusa. Che in una statua ora esposta di fronte alla Corte Suprema di New York ha in mano lei la testa del figlio di Zeus. Una sorta di rivincita, se così si può dire. Ma c'è di più in quell'opera: è un messaggio contro la violenza di genere.
La statua è stata realizzata nel 2008 ed era già conosciuta dagli appassionati di arte contemporanea. L'opera è dell'artista italo-argentino Luciano Garbati. E l'esposizione di fronte alla Corte newyorchese non è per niente casuale. E' lì che il produttore cinematografico Harvey Weinstein è stato condannato a 23 anni di carcere per abusi sessuali.
La statua è diventata dunque, alla luce dell'attualità del tema, un grido contro la violenza di genere. Nel mito, Medusa giace con Poseidone nel tempio di Atena e quindi viene trasformata in mostro dalla stessa Atena, furiosa per la profanazione del tempio stesso. Medusa diventa mostro, i suoi capelli trasformati in serpenti. Medusa, in questa nuova veste, trasforma in pietra chiunque la guarda. Perseo la uccide, le taglia la testa, che poi userà contro i nemici.
Per gli appassionati di arte il messaggio è molto forte: il "ribaltamento" della statua fiorentina ha fatto storcere la bocca a molti e ha posto diversi interrogativi anche nel movimento #metoo, tra le donne che lottano contro la violenza di genere. L'opera di Garbati rappresenta un simbolo troppo forte di vendetta?