di Iacopo Nathan
"La stazione è il biglietto da visita di una città, guardate Firenze cosa offre, un cantiere che va avanti da oltre due anni". I problemi di manutenzione della stazione Santa Maria Novella nascono nel luglio 2016, quando alle 2 di notte, una porzione di intonaco di una pensilina è crollata sul lato via Valfonda. Da quel momento sono sorti i primi problemi, che si stanno protraendo fino ad oggi, anche a seguito del Covid. Un grande cantiere, infatti, avvolge gran parte della stazione, senza che i lavori procedano in modo significativo, tenendo il grande snodo ferroviario come incellofanato. Le ultime notizie sulla nuova pensilina risalgono a febbraio 2021, quando Palazzo Vecchio fece sapere che gli interventi sarebbero iniziati a breve, dopo il piano presentato da Grandi Stazioni. Un lavoro da 13 milioni di euro per la riqualificazione dell’area, con la data di fine fissata per febbraio 2022. E mentre la deadline si avvicina, la situazione a Santa Maria Novella non sembra essere così prossima alla conclusione. Basta passare dalla stazione per vedere come i cantieri siano ancora presenti, e abbiano portato non pochi problemi a tutta l’area e a coloro che vi si trovano. Innanzi tutto per i turisti, o chi conosce meno la stazione, che spesso si trova spaesato in mezzo ai lavori, per non parlare degli esercenti, compressi tra ponteggi e tubi. Un altro problema è quello del degrado in forte aumento intorno alla zona degli interventi. Se l’angolo esterno è diventato sostanzialmente un orinatoio notturno, alcuni senzatetto si accampano in quella che prima era la fermata dei taxi. Anche per le auto pubbliche la situazione è peggiorata, visto che gli interventi hanno congestionato il traffico, togliendo spazio alle carreggiate e rendendo molto più difficile per i turisti vedere le auto parcheggiate. "Questa situazione è insostenibile – afferma Lapo Lemmi -. I lavori sono fermi da anni, non c’è mai nessuno che lavora, e per noi è diventato tutto molto più complicato. I turisti non ci vedono, o si creano delle grandissime file in uno spazio molto piccolo". "Non si vede la fine – aggiunge un altro taxista, Leonardo Bisori -, dopo oltre due anni di blocco. Comune e Grandi Stazioni continuano a rimbalzarsi le responsabilità, senza arrivare mai ad una fine". Per chi lavora in zona è altrettanto complicato. "La stazione è il primo impatto di una città – dice Luca Chiostri, che gestisce l’edicola fuori -, e noi non diamo certo una buona impressione. Non c’è mai nessuno a lavorare, il degrado è aumentato tantissimo". Anche i turisti si trovano spaesati quando scendono dal treno, tra cantieri e blocchi. "Vedere una stazione così è molto brutto – dice Roberto Fantoni -. Esteticamente è molto brutto, e poi non ci sono molte segnalazioni. Non si capisce dove andare, dove si trova l’uscita e come raggiungere alcuni servizi. Spero che la cosa si sistemi, anche perché tante volte ci sono persone poco raccomandabili che affollano la zona dei cantieri".