
Cara, molto cara ai fiorentini dal 1920 e per oltre un secolo di vita e funzione di leva dei carabinieri la caserma ’Mameli’ di piazza Stazione da possibile contenitore vuoto, di buco nero dopo il trasferimento a Castello (luglio 2016) della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, diventa ora struttura più piccola, ma "moderna, funzionale, efficace e di valore strategico in un punto nevralgico della città. E d’Italia" dice il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di corpo d’Armata Teo Luzi che si sente "fiorentino ad honorem". D’Italia anche perché riallacciandosi alle parole del sindaco Dario Nardella "ogni anno transitano in questa area oltre 36 milioni tra locali, pendolari e turisti". Ombelico del Paese.
Ieri il taglio del nastro: il legame antico di Firenze e dei fiorentini con quella che fu "una struttura portante dell’Arma" non andrà a futura memoria. Dalle antiche mura trecentesche e cinquecentesche sono usciti graduati circa 20mila sottufficiali. L’anima’ dell’Arma. Che ora starà alla Stazione come avamposto di legalità. Sempre. 24 ore su 24. "Per un nuovo abbraccio tra Istituzione e fiorentini". Applaude il maresciallo medaglia d’oro Giuseppe Giangrande, ferito gravemente il 28 aprile 2013 a Roma. Ingresso da piazza della Stazione, insegna luminosa ben visibile per una "struttura potenziata con 40 unità" al comando del Luogotenente Marco Menichelli. Sottolinea il gen.Luzi la "determinazione di Nardella: mi ha inseguito, stimolato per raggiungere il risultato. E grazie al Demanio che sotto il coordinamento del prefetto ha risolto difficoltà tecniche e giuridiche".
Anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ’chiama’ Nardella: "Ho indossato la fascia tricolore di sindaco prima di te ma in una città molto meno importante di Firenze e so che cosa significhi la presenza dei carabinieri per il senso di sicurezza".
Presenti anche il vicepresidente del Csm David Ermini e il presidente della Regione Eugenio Giani, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, accolta con Guerini dal prefetto Valerio Valenti ha puntato sulla sicurezza come condizione per lo sviluppo del territorio. Però nel Pnnr la sicurezza non era ricompresa tra le ’missioni’. Nessun progetto per migliorare le nostre strutture. Invece la sicurezza si interseca con le altre missioni" ha detto Lamorgese annunciando poi l’arrivo a Firenze di 57 agenti. Alcuni già qui da febbraio, gli altri entro giugno.
"Risultato che fa bene alla città perché la sicurezza urbana è un bene primario di ogni cittadino.
Il sindaco, che ha poi ’trattato’ col ministro Lamorgese i termini di un piano operativo complessivo per la sicurezza del territorio, "onorato della grande attenzione e vicinanza a Firenze da parte di due ministri" ha ringraziato tutti i protagonisti della realizzazione di un presidio di legalità, di socialità e coesione, strumento prezioso per i più fragili, i più esposti, i più svantaggiati. La legalità è principio fondante dello stare insieme di una comunità. Della Costituzione". Poi il grazie del primo cittadino "a Prefetto e all’Arma per aver supportato la mia insistenza".
giovanni spano