Stipendi arretrati ex Gkn. L’azienda apre ai pagamenti

Incontro ieri pomeriggio in Regione: entro 15 giorni le parti si rivedranno

Oltre due ore di confronto dopo mesi di carte bollate, aule di tribunali e scontri a mezzo stampa e social. Ieri in Regione si è tenuto il tavolo di crisi della ex Gkn di Campi Bisenzio, ora Qf spa in liquidazione, convocato da Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani. All’incontro hanno partecipato tutte le parti in causa: Rsu, sindacati (Fiom, Fim e Usb), azienda (da remoto rappresentata dal liquidatore Gianluca Franchi affiancato da consulenti) e istituzioni (gli assessori Lorenzo Ballerini per il comune di Campi, Dario Danti per il comune di Firenze e il consigliere Fabiani per la Regione).

Un confronto che conferma un tentantivo di dialogo anche se molte questioni restano aperte. Dalla società che attualmente controlla lo stabilimento è giunta la disponibilità a pagare tutte le spettanze del 2023, specie in termini di Tfr e accessori, e a sanare i debiti pregressi coi dipendenti. I pagamenti dovrebbero arrivare entro pochi giorni, questo è il mezzo impegno strappato al liquidatore Franchi. Se sarà così "lo sapremo probabilmente al prossimo incontro, che si terrà al più tardi fra quindici giorni, probabilmente lo convocheremo già nelle prossime 24 ore" spiega Fabiani al termine dell’incontro ricordando che "gli obiettivi strategici restano quelli di mettere in sicurezza il salario dei lavoratori e di restituire una prospettiva industriale al sito campigiano".

Per quanto riguarda questo aspetto, l’intenzione di Qf sembra quella di sfilarsi, lasciando intendere che lo stabilimento avrà un futuro industriale ma con un nuovo soggetto. Il liquidatore ha riconfermato la disponibilità di dotare la cooperativa Gff di un sito per la realizzazione del suo piano industriale (pannelli solari e cargo-bike).

Tra gli argomenti ’caldi’ anche la vendita dello stabilimento, notizia diffusa dagli operai alla vigilia dell’incontro anche se la cessione risale allo scorso 12 marzo. E confermata dal liquidatore che al tavolo ha ricordato che il passaggio è servito per trovare liquidità per pagare gli emolumenti dovuti alle tute blu. La questione della vendita dello stabilimento è arrivata anche in Parlamento. Il deputato dem Emiliano Fossi e il vicepresidente di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, hanno chiesto un’informativa urgente al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per avere chiarimenti sulla cessione e sapere se il governo ne era al corrente. "Perché in tutti questi mesi l’attuale governo, a differenza del precedente, non si è mai occupato della Gkn o varato alcuna norma per disincentivare le localizzazioni selvagge? Il ministro Urso sapeva che la proprietà, mentre gli operai reclamavano gli stipendi, ha ceduto la sede impedendo di fatto ogni possibilità di riconversione produttiva?" tuona Fossi. "Il liquidatore ha parlato esplicitamente di ’vendita infragruppo’. Chi è il soggetto che sta a monte di questo reticolato di società? Francesco Borgomeo? Lo stesso fondo Melrose? Un grosso operatore immobiliare? In ogni caso, vogliamo chiarimento del Mimit" dice Grimaldi.

Barbara Berti