Firenze, 9 novembre 2024 – “Stop accattonaggio con gli animali. Basta indifferenza, uniti per difendere gli animali”: è questa la richiesta al centro del sit in che si terrà domani domenica 10 novembre in piazza Santa Croce a Firenze alle 10,30, con ritrovo alle scalinate della basilica. A promuovere la manifestazione il partito di area centrista Rivoluzione ecologista animalista: “Il 26 luglio abbiamo fatto una raccolta firme: in un giorno hanno firmato oltre 600 persone – spiega il coordinatore regionale toscano Simone Scavullo – Le abbiamo protocollate al Comune di Firenze e secondo l’articolo 15 del cui Statuto si prevede che il Comune debba rispondere entro 45 giorni, con parere positivo e negativo, alla petizione popolare. Sono passati ormai quasi il doppio dei 45 giorni previsti e dal Comune non è arrivato alcun riscontro. Nonostante abbia mandato una nuova pec il 29 settembre per far presente che il periodo previsto era già oltrepassato, è passato ulteriore tempo e ancora non c’è stata nessuna risposta”.
Così la manifestazione di domani per rompere quel muro di silenzio: “Le nostre proposte presentate in Regione e in Comune hanno un obiettivo chiaro: fare una distinzione tra chi considera il cane un vero strumento di guadagno e chi invece lo vede come un compagno di vita – annuncia il Rea in una nota – . Vogliamo creare una linea netta che protegga questi ultimi, coloro che trattano il proprio cane come un membro della famiglia e meritano di essere sostenuti. Abbiamo messo in evidenza come il commercio di animali online permetta a persone prive di scrupoli di utilizzare i cani per profitto, ignorando il loro benessere – continua il partito –. Un cane non è un oggetto, e non dovrebbe mai essere trattato come tale. La nostra battaglia è contro chi continua a comprare e vendere animali come beni di consumo. Il nostro obiettivo è bloccare questa commercializzazione per far sì che i cani possano essere ciò che devono essere: compagni di vita. Alle istituzioni non interessa risolvere questa problematica nonostante le molteplici richieste fatte e chiaramente tutte senza risposta: è ora di dire basta e farsi sentire!”.
C.C.