
Uno stormo mentre volteggia in cielo (Ansa)
Firenze, 27 gennaio 2017 - Quando tutti insieme spiccano il volo è impossibile non rimanere incantanti dalle coreografie che disegnano in cielo. Sono gli storni, anzi per la precisione gli stormi di storni, che nella nostra città hanno eletto a loro ‘principale dimora invernale’ la stazione di Santa Maria Novella.
È soprattutto lì che si vedono volteggiare con la basilica sullo sfondo. Uno spettacolo affascinante, magari da immortalare con una buona macchina fotografica, ma anche un problema se pensiamo al guano e alle piume lasciate in terra e nei ‘dormitori’, che nello specifico sono i pini sul lato di via Valfonda e le palme che costeggiano il binario 16.
Degli storni parliamo con Fausto Barbagli, conservatore della sezione di Zoologia La Specola del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. «Non è vero che quest’anno è aumentato il loro numero – spiega -. Gli assembramenti avvengono puntualmente durante il periodo invernale. Il fenomeno finirà con marzo, perché la primavera e l’estate è il periodo della riproduzione». La città, per questi uccelli che, lunghi una ventina di centimetri, pesano tra i 50 e i 100 grammi, è il luogo ideale in cui trascorrere i mesi freddi. La temperatura è più mite rispetto alla campagna circostante e, soprattutto, non ci sono i predatori.
"Per loro natura tendono a fare grossi assembramenti per trascorrere la notte – spiega Barbagli -. Si parla di migliaia di esemplari che dormono sugli stessi alberi. Con l’illuminazione notturna si riescono anche a intravedere». Da marzo alcuni di loro raggiungeranno i territori di nidificazione, mentre «quelli sedentari inizieranno a rompere il gruppo e a organizzarsi a coppie per iniziare la stagione riproduttiva".
Li troveremo dunque sui tetti, ma «non in questi assembramenti». Ogni giorno gli storni, che hanno una vita media di 4-5 anni, fanno anche decine di chilometri per procurarsi il cibo nelle campagne circostanti. E poi tornano nella loro ‘casetta invernale’. Oltre che alla stazione, ce ne sono molti anche nella zona del mercato di Novoli. Che fare per allontanarli? «L’unico sistema sono i dissuasori acustici – risponde Barbagli -. Servono però solo a farli spostare. Costeggiando, la sera, il chiostro della chiesa di Santa Maria Novella, si sente una registrazione di richiami di predatori. Ecco, gli uccellini proprio per questo motivo si sono spostati sugli alberi lato via Valfonda». Ma tra poco più di un mese ci lasceranno, per poi rifare capolino il prossimo inverno.
Elettra Gullè