Strade chiuse per la Romagna, e da venti giorni non c’è neppure il treno

Strade interrotte? Si userà il treno. E invece no. Da Marradi fino a Faenza il collegamento ferroviario, ormai da venti giorni, è completamente bloccato. Niente treni verso la Romagna, ed è un bel problema. La gente protesta, perché il disagio è forte. Lo è per i lavoratori, costretti a usare, quando è possibile, strade rattoppate e insicure, e con percorrenze molto più lunghe. Lo è per gli studenti, che in alcuni casi sono tornati alla Dad, ovvero alla didattica a distanza usata durante la pandemia. E anche per ristorazione e turismo lo stop dei treni rappresenta un duro colpo. La scorsa settimana è stato effettuato un sopralluogo nel punto della ferrovia considerato a rischio, sono state fatte ulteriori indagini, e domani è in programma un altro sopralluogo. "Speriamo – dice il sindaco di Marradi Tommaso Triberti – che si possa avere una tempistica più precisa per la risoluzione del problema. E ad ogni modo abbiamo chiesto a Trenitalia e Regione Toscana di prevedere comunque dei servizi sostitutivi utilizzando i bus, in modo da ripristinare in qualche maniera i collegamenti". Servizio sostitutivo significherebbe comunque portare col bus i viaggiatori da Marradi fino all’interruzione a San Cassiano, dove c’è un fronte di frana piuttosto esteso, superare a piedi la frana, scortati dalla protezione civile, perché è comunque una situazione di rischio, e poi salire nuovamente su un bus diretto a Faenza. E viceversa. Intanto i pendolari protestano anche per i servizi sulla linea che raggiunge Borgo San Lorenzo e Firenze: poche informazioni sulle corse, e il rischio che a breve, per modifiche di orari, saltino le coincidenze su via Pontassieve.

Paolo Guidotti