
Strade sicure Patto tra Comune e la ‘Borgogni’
di Manuela Plastina
Conferenze, incontri pubblici, prove dirette al volante: a Bagno a Ripoli si impara la guida sicura con una serie di iniziative che parte dalle scuole per estendersi all’intera comunità. Il tutto nel nome di Gabriele Borgogni, giovane fiorentino ucciso a soli 19 anni da un automobilista ubriaco che ha ignorato un semaforo rosso. Era il 2004. Da allora la sua famiglia e la sorella Valentina (nella foto con il sindaco Casini) si sono adoperati perché la morte di Gabriele potesse salvare altre vite sulle strade attraverso una onlus che porta il suo nome. Il Comune ha sottoscritto un protocollo di intesa con l’associazione Borgogni per mettere in campo iniziative e strategie congiunte sulla sicurezza stradale. Si tratta del primo ‘patto’ del genere.
"Per ogni Comune la sicurezza stradale deve essere uno degli interessi primari per la tutela della cittadinanza del territorio che amministra – sottolinea Valentina Borgogni –. Da oltre 15 anni come associazione ci impegniamo a tutelare la sicurezza di ciascuno sulle strade: ‘formare e informare’ è il modo per provare a cambiare quei comportamenti sbagliati sulle strade che portano a fare del male ed uccidere". Insieme all’Associazione Lorenzo Guarnieri e all’Asaps, l’associazione Borgogni si è impegnata nella promozione e poi approvazione del reato di omicidio stradale. Solo poche settimane fa, ricorda il sindaco Francesco Casini, "abbiamo pianto la morte di Eloy, ucciso ad Antella da un automobilista che non ha prestato soccorso. Anche nel suo nome iniziamo questo percorso: partiremo dai più giovani, nelle scuole, ma non ci fermeremo lì".