PAOLO GUIDOTTI
Cronaca

Strade vecchie, frane e treni lenti. I sindaci bussano alla porta di Giani: "Progetti veri o il Mugello muore"

Gli allagamenti della scorsa settimana hanno messo ancora più in evidenza tutte le fragilità del territorio

Gli allagamenti della scorsa settimana hanno messo ancora più in evidenza tutte le fragilità del territorio

Gli allagamenti della scorsa settimana hanno messo ancora più in evidenza tutte le fragilità del territorio

La nuova calamità naturale che ha colpito il Mugello ha aperto una prospettiva nuova per la zona. Da ultima spiaggia. Vista la situazione, o si vara un progetto di risanamento e di sviluppo complessivo, oppure per la vallata, e ancor più per l’Alto Mugello sarà davvero dura.

Il maltempo ha evidenziato tutte le fragilità dell’area, da un sistema viario di impianto ottocentesco, a un crescente dissesto idrogeologico e a un servizio ferroviario sempre più in crisi. Lo ha riconosciuto all’ultimo sopralluogo anche il governatore Eugenio Giani, che ha parlato della necessità di un ’Piano speciale per il Mugello’. E questo impegno è subito preso sul serio dai sindaci mugellani. Pronti a mettere sul tavolo del presidente tutti i problemi da risolvere.

"Per noi – dice il sindaco di Borgo San Lorenzo Leonardo Romagnoli- la sicurezza stradale e ferroviaria sono una priorità. Per le strade chiediamo un piano nazionale che non sia a spot, a emergenza specifica, come avviene ora sulla sr 302 dove i cantieri si moltiplicano. Vogliamo un progetto serio, di messa in norma e in sicurezza con gli interventi che sono indispensabili, sostegni e murature che sono lì da un secolo. Lo stesso vale per la ferrovia: ciò che è accaduto non era prevedibile, vi sono state frane anche dove non erano mai state riscontrate, dovute alle enormi quantità di acqua cadute. Occorre un progetto strutturale sulla ferrovia Faentina, lo devono fare Ministero delle Infrastrutture e RFI, per una sistemazione definitiva".

Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e San Piero, mette sul tavolo di Giani una serie di richieste. "Intanto occorrono forti investimenti sul sistema di regimazione idraulica, quello che oggi viene fatto non è sufficiente e forse è fatto male. Inoltre occorrerà cambiare la disposizione regionale sulla laminazione delle piene con Bilancino. Forse, ad aver mantenuto più spazio nell’invaso, qualche danno in meno ci sarebbe stato. E invece era pieno".

Anche per Ignesti al primo posto strade e ferrovia: "La Faentina deve diventare un sistema di metropolitana urbana, va sviluppata in tal senso. E occorre cambiare la viabilità, pensando allo sbocco attraverso la strada di Legri ed anche riprendendo lo studio di fattibilità del sottoattraversamento di Pratolino. Se non ci sono servizi e collegamenti adeguati, chi viene, o chi starà in Mugello?"

Il sindaco di Vicchio Francesco Tagliaferri pensa al lavoro: "Occorrono milioni di euro per permettere alle ditte di ripartire. La nostra area industriale è stata la più colpita. Le aziende sono una delle priorità: hanno macchinari fuori uso e non possono operare ma devono tornare attive. Ci sono persone che hanno il mutuo da pagare".

L’altra priorità, per Tagliaferri, è la sistemazione delle frane al momento attive, anche in questo caso serviranno milioni di euro: "Serve una maggiore attenzione alla messa in sicurezza del territorio. Io come sindaco, ora, non sono in grado di garantire la sicurezza dei cittadini, ci diano almeno i mezzi e le risorse per disporre gli interventi".

"In questa situazione – conclude Tommaso Triberti, presidente dell’Unione dei Comuni e sindaco di Marradi – le toppe, per quanto grandi e importanti che siano, non bastano più. Il nostro territorio sta cambiando, si mostra fragile. Allora il problema non è una frana o un argine. E’ indispensabile immaginare il territorio in modo diverso e nuovo, rifare i tracciati delle strade e anche della ferrovia se necessario. Occorre un piano straordinario che deve trovare concretezza nelle necessarie risorse e progettazioni. Il Mugello ha bisogno di una visione e di interventi straordinari. Adesso".

E proprio oggi il governatore Eugenio Giani si recherà a Palazzuolo sul Senio e, alle 18, sarà a Marradi (dove il numero di persone evacuate è salito a cento). "L’obiettivo – dice – sarà sia monitorare i danni sia progettare interventi strutturali per evitare situazioni in cui strade e ferrovia rimangano chiuse per giorni o settimane. Il rischio, altrimenti, è lo spopolamento di questi territori".

Nicola Di RenzonePaolo Guidotti