
Nel crollo di via Mariti, il 16 febbraio dell’anno scorso, sono morti cinque operai
Dopo la conferma del sequestro per la Rdb, la procura di Firenze revoca la richiesta di interdizione per l’azienda di prefabbricati coinvolta nell’inchiesta sul crollo nel cantiere Esselunga in via Mariti a Firenze nel quale il 16 febbraio 2024 sono morti cinque operai e altri sono rimasti feriti. In altre parole, la società produttrice della trave che ha provocato la strage di via Mariti, può tornare operativa. Sotto la gestione dell’amministratore giudiziario e a determinate condizioni, chiaramente.
È accaduto ieri in occasione dell’udienza davanti alla gip Antonella Zatini per discutere della richiesta di misura cautelare proposta dai pm Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone. La Rdb è indagata per responsabilità amministrativa per reati commessi dai propri dirigenti. Significativa, secondo quanto emerso, si è rivelata, la decisione con cui una settimana fa il Tribunale del riesame ha confermato il sequestro della Rdb e delle quote sociali e la nomina del commissario giudiziario che ha il compito di gestire l’azienda nel rispetto delle norme di legge.
L’interdizione avrebbe provocato la sospensione dell’attività produttiva. Per questo, in costanza della gestione del commissario giudiziario, la Procura ha sollecitato la revoca a cui si è associato anche il difensore dell’azienda Mario Taddeucci Sassolini.
"Con questa decisione la società è messa nelle condizioni di ricominciare a produrre. Saranno gli amministratori a definire i tempi e i modi", ha commentato il legale. Che nelle udienze precedenti, ha elencato gli interventi adottati per superare l’attualità del “pericolo“.
Le due società finite sotto sequestro hanno infatti cambiato la loro governance dopo il coinvolgimento dell’amministratore Alfonso D’Eugenio nell’inchiesta della procura fiorentina. E, hanno insistito gli avvocati, le società finite sotto sequestro hanno interrotto i rapporti con l’altro indagato, Carlo Melchiorre, l’ingegnere che avrebbe progettato la trave e il “dente“ con un quantitativo insufficiente di armatura del cemento.
Nell’inchiesta sono indagati a vario titolo per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e crollo, l’ex amministratore unico di Rdb Ita Alfonso D’Eugenio, l’ingegnere Carlo Melchiorre, responsabile tecnico di produzione di Rdb Ita spa e autore del progetto dei prefabbricati destinati al cantiere, e l’ingegnere Marco Passaleva, direttore dei lavori per la realizzazione del nuovo centro commerciale Esselunga di via Mariti. Per i primi due la Procura ha chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari, per il terzo la misura interdittiva per la durata di sei mesi. La decisione, al termine degli interrogatori, tocca alla gip Zatini.
Pie.Meca.