STEFANO BROGIONI
STEFANO BROGIONI
Cronaca

Strage nel cantiere del supermercato. Domiciliari al titolare dell’impresa

Nell’incidente dello scorso anno persero la vita cinque operai. Dietro la sciagura ci sarebbe. un errore di progettazione .

La tragedia di Firenze si verificò quandò. crollò. una trave nel cantiere

La tragedia di Firenze si verificò quandò. crollò. una trave nel cantiere

L’amministratore dell’impresa che realizzò la trave agli arresti domiciliari, il progettista e il direttore dei lavori interdetti all’esercizio della professione. Quattordici mesi dopo il crollo della trave nel cantiere in via Mariti, a Firenze, arrivano le misure cautelari a carico dei tre indagati, figure che, per le loro condotte, avrebbero provocato il disastro che, il 16 febbraio dell’anno scorso, costò la vita di cinque operai.

Sciogliendo la sua riserva, il giudice Antonella Zatini ha disposto gli arresti domiciliari per Alfonso D’Eugenio, ex rappresentante legale della Rdb.Ita di Atri (Teramo), l’azienda che realizzò la trave progettata dal suo ingegnere Carlo Melchiorre, fermato per 9 mesi. Sei mesi di misure interdittiva, ma limitata alla copertura di incarichi di direzione lavori, per un altro ingegnere, il fiorentino Marco Passaleva, incaricato da La Villata spa di dirigere i lavori strutturali nel cantiere dove avrebbe dovuto sorgere un supermercato Esselunga. I reati ipotizzati sono omicidio colposo e lesioni colpose per non aver osservato le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. In più a Melchiorre e D’Eugenio, i pm Alessandra Falcone e Francesco Sottosanti contestano il crollo di costruzioni. Nelle 66 pagine dell’ordinanza vengono ravvisati gravi indizi di colpevolezza e pericolo di reiterazione dei reati. "Mi dispiace di questa decisione del gip – dice l’avvocato Sigfrido Fenyes, difensore di D’Eugenio –. Bisogna tener conto che D’Eugenio da oltre un mese si è dimesso da tutte le cariche, che le aziende sono state sequestrate ed è stato nominato un commissario giudiziario".

A causare il disastro sarebbe stato un errore di progettazione. Altre carenze sarebbero avvenute nella realizzazione e nelle verifiche del progetto, il tutto condizionato dalla fretta per il ritardo dei lavori. Morirono cinque operai: Luigi Coclite, autotrasportatore 60enne di Collesalvetti, e gli operai Taoufik Haidar, 43 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Bouzekri Rahimi, 56 anni, tutti marocchini e Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino, residenti in provincia di Brescia e di Bergamo.

ste. bro.