
I vigili del fuoco intervenuti dopo il crollo nel cantiere di via Mariti (Foto New Press Photo)
Firenze, 16 febbraio 2025 - Firenze non dimentica la strage di via Mariti. La mattina del 16 febbraio di un anno fa, una trave lunga 20 metri collassò provocando la morte di cinque operai: Luigi Coclite, autotrasportatore 60enne arrivato al cantiere con un camion betoniera, residente a Collesalvetti (Livorno) e degli operai Taoufik Haidar, 43 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Bouzekri Rahimi, 56 anni, tutti marocchini e di Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino, che abitavano in provincia di Brescia e di Bergamo.
Un anno dopo, in memoria dei cinque lavoratori che hanno perso la vita, in quel luogo verrà apposta una targa in marmo che riporta i loro nomi, in collaborazione con Anmil, l'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro. La cerimonia di scoprimento si terrà stamattina alle ore 10 in via Mariti – angolo via G. Da Empoli – alla presenza della sindaca Sara Funaro. Sarà osservato un minuto di silenzio scandito dal suono delle chiarine, presenti con il Gonfalone del Comune di Firenze. A seguire, alle 10,45 circa, la parrocchia dell'Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo ha organizzato un rito di preghiera ed una piccola processione verso la chiesa, dove alle 11,30 ci sarà la messa. “La strage di via Mariti resterà sempre una ferita aperta per la nostra città. – sottolinea la sindaca Funaro - Non dobbiamo dimenticare ma tenere sempre alta l’attenzione su quanto è accaduto e restare vicini come istituzioni alle famiglie di coloro che hanno perso la vita. A un anno da quella tragedia ricordare le vittime è un dovere, vogliamo che i loro nomi restino impressi nella memoria del quartiere e della città”.
Intanto tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per il crollo della trave nel cantiere Esselunga. Gli indagati sono il direttore dei lavori strutturali all'interno del cantiere, ingegnere Marco Passaleva e l'ingegnere Carlo Melchiorre e Alfondo D'Eugenio, il primo responsabile dell'ufficio calcolo e responsabile tecnico di produzione di Rdb.Ita spa, il secondo legale rappresentante sempre della Rdf.Ita spa. I reati ipotizzati per tutti sono omicidio colposo e lesioni colpose, per Melchiorre anche l'ipotesi di cui all'articolo 434, crollo o altro disastro, in concorso. Lo rende noto la stessa procura. Il procedimento è stato ascritto anche a carico della Rdb.Ita nei cui confronti è stato disposto il sequestro preventivo delle aziende ad Atri. La procura sostiene in una nota che il crollo "sia ascrivibile a un errore di progettazione che ha interessato in modo particolare la trave TL309-2P relativa al secondo impalcato dell'edificio in costruzione". "Venivano calcolati in modo erroneo i carichi che la trave avrebbe dovuto sostenere - si evidenzia nella nota - e veniva inserito nel relativo progetto un quantitativo di ferro (armatura) non in grado di sostenere tali carichi".