NICOLA DI RENZONE
Cronaca

Stragi naziste, condannato lo Stato. Dovrà risarcire gli eredi di Raspanti

Il tribunale ha deciso che ai figli dell’uomo ucciso per rappresaglia nel ’44 andranno 323mila euro a testa

Parà tedeschi schierati a difesa della linea dell’Arno ai primi di agosto ’44

Parà tedeschi schierati a difesa della linea dell’Arno ai primi di agosto ’44

di Nicola di Renzone Ancora una sentenza che riconosce risarcimenti in favore dei parenti delle vittime dell’eccidio di Crespino, perpetrato tra il 17 ed il 18 Luglio 1944 nella frazione di Marradi. Già lo scorso novembre c’erano state analoghe pronunce in favore di parenti di due delle vittime, due contadini catturati nel corso del rastrellamento legato alla strage e trucidati insieme ad altri compaesani, per un totale di 44 vittime civili. Adesso, lo scorso 31 Dicembre la giudice Susanna Zanda ha emesso una nuova sentenza che stabilisce altri risarcimenti.

Stavolta i beneficiari sono i figli di Arturo Raspanti, che quel giorno del lontano 1944 si trovava nel podere La Castellina, e che fu sorpreso e fucilato sul posto, per rappresaglia, dai militari della prima compagnia del terzo battaglione volontari di polizia "Italia", un’unità mista italo-tedesca della Wermacht. Un’azione avvenuta dopo l’uccisione di due militari tedeschi ad opera dei partigiani, avvenuta alcuni giorni prima. La sentenza condanna il ministero dell’Economia a risarcire i due figli di Raspanti, difesi dall’avvocato Diego Cremona, con circa 323 mila ciascuno, per un totale di 650 mila euro. E adesso, se l’avvocatura di Stato non farà appello, potranno chiedere l’accesso al fondo governativo istituito nel 2022 per indennizzare le vittime delle stragi naziste. L’iter era iniziato con il ricorso depositato nel 2023 da figli e nipoti della vittima, che chiedevano la condanna della Repubblica Federale Tedesca e della Repubblica Italiana, quali responsabili della morte del loro familiare. In questo caso, i nipoti sono stati esclusi in quanto parenti di secondo grado.

Ma nel caso dei figli le domande sono state ritenute fondate e sono state accolte nonostante le controparti avessero tentato di eccepire la carenza di legittimazione dei ricorrenti e la parallela carenza di legittimazione passiva della Repubblica Federale tedesca. Quello di Crespino, si legge nella Sentenza, è un evento tragico, "da non svalutare o, peggio ancora, dimenticare con il decorso del tempo". E ancora: "I fatti delittuosi, avvenuti durante questa strage, sono stati accertati e verificati". Concludendo anche: "È, dunque, indubbia la responsabilità del terzo Reich tedesco". L’avvocato Diego Cremona esprime piena soddisfazione in quanto sono state superate le eccezioni relative al difetto di giurisdizione della Germania e alla prescrizione dei risarcimenti.