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La decisione dell'Avvocatura dello Stato ha suscitato indignazione
Firenze, 17 gennaio 2024 – Oltre venti Comuni fra Toscana ed Emilia Romagna hanno dato vita ad un nuovo coordinamento dei territori colpiti da stragi e deportazioni nazifasciste nel 1944. L'iniziativa è stata intrapresa dopo che l'Avvocatura dello Stato ha fatto appello contro due sentenze del Tribunale civile di Firenze che avevano riconosciuto un risarcimento dei danni a Mirella Lotti, figlia di una delle vittime della strage nazista di Pratale, e ai due nipoti di un partigiano, Egidio Gimignani, ucciso a San Donato in Poggio dalle truppe nazifasciste.
«Il comportamento ostile assunto dall'Avvocatura dello Stato nei confronti dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste - afferma il coordinamento in una nota - equivale al tentativo, incomprensibile e inaccettabile, di annichilire la memoria ed ogni sua forma, espressione, traccia, testimonianza che da 80 anni grida giustizia e verità, ciò che invece per noi rappresenta il cuore del patrimonio identitario nazionale, un valore imprescindibile sul quale poggiano i fondamenti della Carta costituzionale».
Gli amministratori hanno stabilito un piano di azioni congiunte. Il sindaco di Stazzema (Lucca) Maurizio Verona ha scritto e inviato una lettera-appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo si è assunto l'impegno a portare l'argomento all'ordine del giorno e attivarne una discussione politica tra i banchi dell'assemblea regionale.