Stress da voti, Machiavelli-Capponi occupato

FIRENZE Un’occupazione che nasce da un disagio sempre più evidente. Non era mai successo f...

FIRENZE

Un’occupazione che nasce da un disagio sempre più evidente. Non era mai successo finora, almeno a Firenze, che in un istituto si arrivasse alla forma di lotta più dura per "lanciare un grido d’allarme di fronte al malessere di sempre più studenti". Succede invece al liceo Machiavelli-Capponi. Da ieri, è occupata la sede di piazza Frescobaldi, mentre in quella di Rinuccini le lezioni, per chi vuole, proseguono. "Ma nessuno viene segnato assente", spiegano gli occupanti, che nel loro documento usano parole forti: "La competizione e la pressione data dalle valutazioni genera in noi un malessere totalizzante". Gli studenti del Capponi sostengono che il loro benessere sia "sempre messo in secondo piano". "E che non si parli di fragilità personale o di generazione debole - mettono subito in chiaro gli studenti -. Tutto questo deriva dalla struttura del sistema scolastico. Chiediamo che venga imposto un tetto massimo alle valutazioni che riceviamo". Gli alunni riferiscono di "crescenti crisi di panico", di "corridoi in cui quotidianamente si vedono studenti piangere". "Non è possibile che la scuola sia esclusivamente basata sulle nozioni e sulle valutazioni. Non c’è alcuno spazio per lo sviluppo reale della persona. E noi vogliamo essere ascoltati", affermano gli studenti, che promettono di "continuare con l’occupazione ad oltranza, se da parte della dirigenza non ci sarà ascolto". Da quest’anno, nel liceo dell’Oltrarno è arrivata la dirigente Filomena Lanza. "Col cambio della dirigenza abbiamo riscontrati subito vari problemi - si legge nel comunicato approvato dall’assemblea -. Intanto, la nuova dirigente si è assentata per tre settimane, non delegando nessuno della vicepresidenza. Così, tra circolari in ritardo, paralisi burocratica e dimissioni di quattro vicepresidi su cinque, la situazione all’interno del liceo è precipitata, tra caos e restrizioni". La protesta comprende anche " una posizione chiara contro il genocidio che sta avvenendo in Palestina e contro la violenza di genere".

Elettra Gullè