Firenze, 21 novembre 2024 – Uno striscione contro i magistrati, quelle che loro chiamano le “toghe rosse”, ed un messaggio di apprezzamento nei confronti di Elon Musk, che nei giorni scorsi aveva criticato le presunte ‘interferenze’ della magistratura nei confronti del Governo. Il gesto, rivendicato da un gruppo di attivisti vicini all’estrema destra, ha suscitato profonda indignazione nel mondo politico di sinistra, ma avrà ripercussioni anche dal punto di vista giudiziario.
La procura di Prato ha aperto un'inchiesta ipotizzando il reato di offesa all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica, visto che nel post apparso sul profilo Fb "del sodalizio di estrema destra 'Etruria 14'" si parla anche di Sergio Mattarella. Nel messaggio, si spiega dalla procura, sono scritte "affermazioni lesive" dell'onore e del prestigio del capo dello Stato, in quanto "indicato come autore di un 'improbabile sovranismo', ritenuto 'sempre pronto ad obbedire agli Usa quando ci impongono di sostenere l'Ucraina contro i nostri interessi, per poi riscoprirsi patriota e sovranista solo quando un americano afferma il nostro diritto di difendere i confini senza ingerenze da parte di una magistratura politicizzata".
Di "ennesimo vergognoso attacco dell'estrema destra contro le Istituzioni italiane" parlano poi il deputato Federico Gianassi, capogruppo Dem in Commissione giustizia alla Camera, e l'onorevole Marco Furfaro, membro della segreteria nazionale del Pd, che annunciano un'interrogazione parlamentare urgente al ministro Piantedosi e al ministro Nordio.
Indignazione anche da parte della Giunta esecutiva della sezione Toscana dell'Anm."Sconcerto e preoccupazione per i fatti appresi da notizie stampa. La G.e.s Toscana rassicura che nessun magistrato uscirà dai tribunali e auspica che ogni legittimo confronto o critica pubblica ai provvedimenti giurisdizionali avvenga con toni che non suscitino becere emulazioni".