Studenti e caro affitti. Nasce Humanicampus: "Ore di volontariato in cambio di un tetto"

L’associazione e Udu insieme per venire incontro ai fuorisede. Alloggio gratuito impegnandosi nelle attività di servizio sociale. I primi otto giovani che hanno partecipato arrivano dall’estero.

Studenti e caro affitti. Nasce Humanicampus: "Ore di volontariato in cambio di un tetto"

Maeva e Linda, due studentesse di Humanicampus, con Jacopo Criscuoli, formatore

Un tetto sopra la testa disponibile fino alla fine degli studi. Come si paga? Con la solidarietà. E’ il progetto Humanicampus, pensato dall’Humanitas di Scandicci, associazione di volontariato che insieme a Udu, ha provato a dare una risposta al caro affitti e alle difficoltà degli studenti fuorisede. Dopo aver affittato un’abitazione con regolare contratto, l’associazione ha dato il via a un bando in base al quale gli studenti che hanno partecipato, hanno avuto un alloggio gratuitamente impegnandosi in contemporanea nelle attività di assistenza sociale e di volontariato. L’aumento del costo degli affitti ha stravolto il mondo universitario, in particolar modo quello dei fuori sede, di tutti i ragazzi che per seguire il proprio percorso di studi devono spostarsi dalla propria città di origine dovendo sostenere costi astronomici. L’idea è nata dal precedente presidente dell’associazione, Filippo Lotti, e portata avanti anche dalla attuale, Delia Comeni, in collaborazione con la fondazione Pas, costola dell’Humanitas guidata da Mario Pacinotti che si occupa di diagnostica. Il risultato è stato incredibile. I primi otto che hanno partecipato al progetto (studiano medicina, infermieristica, ma anche ingegneria) sono in prevalenza studenti stranieri, che hanno potuto sperimentare la sussidiarietà del volontariato toscano. Boris è arrivato dal Congo per studiare ingegneria meccanica, adesso vive a Scandicci dove si impegna a favore della collettività prestando servizio sull’ambulanza dopo aver superato il corso di primo soccorso previsto dalla legge: "Solo adesso – ha detto - capisco quanto fare volontariato faccia bene alla gente. Vedo la realtà con altri occhi, di quanto le persone hanno bisogno di aiuto e capisco tante cose facendo questo progetto".

Masoumejh arriva dalla Siria per studiare medicina: "Io mi sto impegnando ve lo dico, sono qui per essere una brava soccorritrice. Sto cercando di fare del mio meglio perché quello che ci insegnano a medicina non è tutto, ma solo una parte della realtà. Sì, casomai nella diagnostica saremo bravi, ma nell’emergenza è un’altra storia. E io voglio essere brava in qualsiasi occasione mi possa accadere in futuro".

Gli studenti effettuano un turno a settimana, in tutto 100 ore a trimestre. Il progetto funziona, è una leva anche di integrazione non solo per gli studenti stranieri, ma anche per gli italiani. L’associazione sta valutando anche di potenziare Humanicampus, affittando anche un nuovo alloggio e proponendo più posti già dal prossimo bando di settembre.

Fabrizio Morviducci