Studenti in piazza per Gaza: "I manganelli non ci fermano. Sabato al Consolato Usa". Ma la questura non sa nulla

ll collettivo K1 del liceo Capponi Macchiavelli organizza un’assemblea oggi a Santissima Annunziata "Non possiamo restare indifferenti. Anche venerdì eravamo al corteo ma non abbiamo paura" .

Studenti in piazza per Gaza: "I manganelli non ci fermano. Sabato al Consolato Usa". Ma la questura non sa nulla

Studenti in piazza per Gaza: "I manganelli non ci fermano. Sabato al Consolato Usa". Ma la questura non sa nulla

FIRENZE

"Non saranno i manganelli a fermarci. Proseguiremo la nostra lotta pro Palestina", dice Caterina del collettivo K1 del liceo Capponi e Machiavelli. Lei è una delle ragazze scesa in piazza insieme ai compagni venerdì per solidarietà al popolo di Gaza. Quella in cui sono avvenuti gli scontri con la polizia che ha caricato per impedire che il corteo arrivasse sotto la sede del consolato Usa, ferendo anche alcuni giovani. Gli studenti del collettivo K1 annunciano per sabato, alle 18, una nuova mobilitazione: "Vogliamo tornare (venerdì non erano riusciti ad arrivare, ndr) sotto al consolato Usa. Siamo gli stessi che sono stati caricati, gli stessi che adesso vogliono riprendersi quello spazio aperto grazie alla manifestazione di venerdì". Vogliamo che in Italia, che a Firenze, nelle scuole si parli di Palestina e ci si opponga per davvero a questo genocidio che è in corso", aggiunge Francesco, 17enne membro di K1.

Un’iniziativa per "richiedere la fine del conflitto, il cessate il fuoco immediato, la fine dell’occupazione coloniale israeliana" e per "rivendicare il diritto di cittadine e cittadini, studenti e studentesse, di manifestare ed esprimersi sotto al consolato Usa", si legge in una nota del collettivo. Gli stessi studenti affermano di aver inviato il preavviso, ma alla questura al momento non risulta. La manifestazione sarà anticipata da un’assemblea aperta, oggi in piazza Santissima Annunziata alle 16.30 - a pochi metri dal Rettorato - , come proposta per "riportare il discorso centrale verso la necessità di parlare di Palestina. Muoiono ogni giorno centinaia di ragazzi della nostra età a Gaza, i manganelli non ci spaventano. Inoltre, anche come forma di assemblea che possa avere il ruolo primario di anticipare in maniera sempre più grande e numerosa quella che sarà la manifestazione di sabato", dice ancora Francesco. Domani la questura deciderà come ’muoversi’ anche a fronte dell’attuale delicatissimo clima, in seguito ai fatti di Pisa e di Firenze. Ma i consolati Usa e Israele restano obiettivi sensibili insieme ad alcuni siti francesi (venerdì scorso i manifestanti erano arrivati al Mc Donald’s e al Carrefour). Mentre per venerdì è prevista un’altra manifestazione con partenza da piazza Santa Maria Novella indetto dalla realtà studentesche medie.

Oltre la politica, oltre la stampa e i social, i ragazzi si pongono un solo obiettivo: "Queste azioni non ci spaventano, sono semplicemente una carica in più che ci confermano quanto sia negato poter parlare di questo conflitto - continua Francesco". Anche a scuola. "Se ne parla molto poco, spesso siamo sempre noi a tirar fuori l’argomento - aggiunge Caterina –. Gli eventi della settimana scorsa hanno dimostrato che gli studenti Machiavelli - Capponi vogliono portare questo tema al centro della discussione scolastica, dentro le classi - aggiunge la 17enne - non vediamo una posizione chiara e delineata da parte del corpo docente, è sempre a discrezione del singolo insegnante. In classe mia sembra quasi un tabù", conclude. Eppure fuori dal liceo la maggior parte resta in silenzio e simula la cerniera sulla bocca.

Linda Coscetti

Mattia Lupini