Studenti in piazza il 15 novembre: “Contro un diritto allo studio divenuto privilegio”

Secondo l’Udu, la città di Firenze è divenuta “ostile agli studenti, privi di spazi di socialità e aggregazione”, mentre le politiche comunali sembrano favorire esclusivamente il turismo

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Firenze, 13 novembre 2024 – In piazza per difendere il diritto allo studio. Il 15 novembre l’Udu Firenze - Sinistra Universitaria chiama a raccolta gli studenti e le studentesse in piazza della Santissima Annunziata alle o10,30, per protestare contro un modello di università e società che, secondo loro, penalizza il diritto allo studio e favorisce la privatizzazione dei servizi. L'iniziativa, che si terrà in contemporanea con altre mobilitazioni in Italia, denuncia i recenti tagli al fondo di finanziamento ordinario per gli atenei statali.

Tagli al finanziamento e crisi del diritto allo studio

Il taglio di 173 milioni di euro al fondo, di cui 17 milioni solo all'Università di Firenze, rischia di incidere pesantemente sui servizi per gli studenti, contribuendo alla crescente dipendenza dal settore privato per compensare le carenze strutturali del pubblico. "Il diritto allo studio sta diventando un privilegio per pochi", affermano i rappresentanti dell’Udu, sottolineando come “il diritto all'istruzione superiore, da fondamento democratico, stia progressivamente trasformandosi in un traguardo riservato solo a chi può permetterselo economicamente”. La difficoltà di trovare alloggi a prezzi accessibili è ormai uno dei principali ostacoli: ogni anno, numerosi studenti sono costretti a rinunciare agli studi perché non riescono a trovare una sistemazione a Firenze.

Il problema degli affitti nella città di Firenze si aggrava con l'aumento del turismo, che ha trasformato molte abitazioni in strutture ricettive, contribuendo all'impennata dei prezzi e alla mancanza di spazi accessibili agli studenti. Secondo l’Udu, la città è divenuta “ostile agli studenti, privi di spazi di socialità e aggregazione”, mentre le politiche comunali sembrano favorire esclusivamente il turismo, come dimostrato dalla recente organizzazione del G7 del turismo. 

Salute mentale e pressione accademica

Le condizioni abitative precarie si sommano, secondo l’Udu, a un sistema universitario incentrato sulla meritocrazia e sulla continua competizione, che mette a rischio la salute mentale degli studenti. La scelta dell’Università di Firenze di ridurre il numero di appelli d’esame, in un’ottica di aumento della produttività, viene vista come un ulteriore segno di indifferenza verso il benessere psicologico della comunità studentesca.

Lotta contro un modello di università privatizzata

L’Udu Firenze infine si oppone al modello di università sempre più privatizzata e meritocratica, rivendicando un’università pubblica e inclusiva, capace di rispondere alle esigenze della comunità studentesca. La richiesta è di invertire la rotta, rilanciando un sistema accademico che promuova il diritto allo studio come valore universale, e non come un privilegio riservato a pochi.