MANUELA PLASTINA
Cronaca

"Su la maschera!": per Carnevale il teatro in dono per i bimbi rifugiati

Campagna di Carnevale della Fondazione Giovanni Paolo II per sostenere il corso di teatro-terapia per i ragazzi rifugiati e accolti nel Valdarno. Diventerà poi uno spettacolo teatrale per gli anziani delle Rsa

Laboratorio di teatro-terapia della Fondazione Giovanni Paolo II per i piccoli rifugiati

Laboratorio di teatro-terapia della Fondazione Giovanni Paolo II per i piccoli rifugiati

Firenze, 27 febbraio 2025 - Per Carnevale in arrivo un dono speciale: poter indossare una maschera e mettersi nei panni dell’altro. È la nuova campagna di raccolta fondi lanciata dalla Fondazione Giovanni Paolo II (che ha sede a Firenze) per supportare i progetti di integrazione per i bambini rifugiati accolti nelle sue strutture in Toscana. Tanti ragazzi tra i 3 e i 16 anni, tra cui anche alcuni bambini italiani del territorio, stanno svolgendo un corso di teatro: per loro rappresenta uno strumento di integrazione, socializzazione, divertimento e anche di crescita e conoscenza delle proprie emozioni. In una delle stanze di Villa Pettini, la struttura nel Valdarno che accoglie famiglie di rifugiati, un insegnante di teatro dell’associazione culturale Masaccio insieme all’operatrice della Fondazione Giovanni Paolo II e psicologa Valentina Billi, i bambini ospiti delle strutture insieme ad alcuni loro coetanei del territorio si incontrano, giocano, imparano. Stanno allestendo uno spettacolo che a marzo avrà un palcoscenico di eccezione: si esibiranno davanti agli ospiti della Rsa Masaccio di San Giovanni Valdarno. In questo modo, oltre a mettersi alla prova e a meritarsi gli applausi del pubblico, doneranno a loro volta sorrisi e divertimento, nello speciale connubio tra generazioni distanti unito insieme dall’arte del teatro. Il laboratorio di teatro-terapia sta ottenendo un grande successo tra i bambini e ragazzi che hanno modo di parteciparvi, così come le altre iniziative di integrazione nella comunità ospitante come l’inserimento scolastico, il dopo scuola, i corsi di lingua italiana e le attività di animazione aperte anche al pubblico valdarnese. Per Carnevale la Fondazione Giovanni Paolo II invita tutti a mettersi nei panni di questi ragazzi rifugiati, che hanno lasciato il “loro mondo” verso una nuova speranza e desiderano solo un futuro diverso e migliore. Anche in questo, proseguire nel progetto teatrale significa continuare a dar voce a chi spesso non viene ascoltato. Dare un contributo per i rifugiati in terra Toscana, sottolinea la Fondazione, significa donare allegria e solidarietà: perché ogni bambino ha diritto a un palco dove esprimere la propria storia e ogni comunità merita di ascoltarla.