Firenze, 15 maggio 2020 - In gergo si chiama 'precettazione'. Ma dietro quella parola severa si nasconde il motto 'Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum': difendere la fede e servire i poveri, proprio della tradizione melitense. Chi riceve la precettazione deve obbedire: prendere ferie dal lavoro che ha come 'civile', indossare l'uniforme e mettersi a disposizione degli altri, come volontario senza alcuna remunerazione. Dall'inizio della pandemia lo hanno fatto centinaia delle quasi 600 unità che formano il Corpo Militare dell'Ordine di Malta Italia. Dopo quella chiamata si è, per un periodo limitato nel tempo e fissato da regole rigide, dei militari ausiliari dell'Esercito italiano.
Si indossano stellette, basco, mimetica e le insegne recanti la croce ottagona. L'ultima chiamata alle 'armi' così massiccia, a memoria del Corpo con quasi 150 anni alle spalle, risale al Secondo Conflitto Mondiale. In Toscana i volontari del Corpo richiamati sono stati quasi una decina. Centinaia in tutta Italia. Ma più che una chiamata alle armi, la loro è stata una chiamata alle 'arti', quelle civiche: mettere a disposizione le proprie competenze che siano mediche, legali o maturate nel proprio ambito professionale, per aiutare la popolazione. Lavorando a testa bassa fino alla fine dell'emergenza.
Un ingranaggio prezioso della macchina degli aiuti scattata dal 4 marzo a oggi, è stato proprio il Corpo Militare dell'Ordine di Malta Italia che si è speso per trainare il Paese fuori dalla fase acuta della pandemia. Lo ha fatto nel montaggio degli ospedali da campo, nella direzione logistica di operazioni delicate, nella consegna di cibo alla popolazione, nel contributo dato all'Esercito e soparattutto ai Comuni che lo hanno richiesto.
Tutto mantenendo sempre l'understatement, il basso profilo che gli è imposto da regole che sconfinano nella tradizione e che divide i muscoli del Corpo in una fitta gerarchia guidata da una ventina di membri in servizio permanente che, alla base, ha il controllo sui vari reparti, unità territoriali e operative.
"Ma l'attività dei nostri uomini - precisa il Tenente Domenico Dell'Olio, addetto di pubblica informazione e comunicazione del Corpo Militare dell'Ordine di Malta Italia - è da sempre quotidiana e volontaria e di supporto alla Forza Armata". L'anima sono appunto i volontari. Il loro identikit: dai 20 ai 70 anni e con competenze, quelle che chiamano 'skills', nei campi più disparati. Chi le mette a disposizione in contesti d'emergenza sa che dovrà sottostare a regole di ferro.
"A livello nazionale - spiega - abbiamo impegnato personale sanitario e logistico in diversi contesti come l'ospedale da campo di Crema o nella nave-ospedale Splendid, ormeggiata a Genova, oppure personale in supporto ai presidi di pretriage di alcuni ospedali come quelli di Bari e Napoli". Il motore è stata la consegna di generi alimentari, farmaci, mascherine, gel, tute di protezione.
"Ma anche materiale informatico per consentire la didattica a distanza degli studenti. Una nostra squadra, specializzata nell'impiego dei droni, ha anche affiancato le polizie municipali di numerosi comuni italiani, per il controllo di aree sensibili e prevenire l'aggiramento delle disposizioni governative". E a Firenze e in Toscana? "L'attività principale è stata la distribuzione di generi alimentari e farmaci, direttamente alle persone segnalate come bisognose dagli enti locali oppure alle associazioni che operano nel settore. In particolar modo c'è stato uno stretto contatto con il Banco Alimentare Onlus della Toscana e il centro alimentare polivalente della Mercafir".
Sudore che si è tradotto nella consegna di 800 chili di prodotti dolciari da Sambuca Val di Pesa a Firenze. "Sempre in città, in collaborazione con la Delegazione di Firenze dell'Ordine di Malta e il Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine, sono stati distribuiti 280 chili di frutta e verdura, donati dalla stessa Delegazione e dal Banco Alimentare Toscana, all'Associazione Piccole sorelle dei Poveri che offre cure agli anziani. Tra le azioni intraprese anche la consegna di dispositivi di protezione a Torrita di Siena". Numeri dietro i quali si nascondono vite salvate e vite vissute. Le seconde, sono quelle dei volontari del Corpo Militare dell'Ordine di Malta Italia. Soldati del bene di un esercito silenzioso.