Suicidio assistito, la proposta di legge arriva in Regione

In commissione sanità del Consiglio regionale si avvia l'analisi della proposta di legge sull'assistenza sanitaria al suicidio assistito, presentata dall'associazione Luca Coscioni. La legge mira a regolare l'accesso al suicidio medicalmente assistito per persone affette da patologie irreversibili. Promotori e esperti hanno esposto le motivazioni e i dettagli della proposta.

Suicidio assistito, la proposta di legge arriva in Regione

La consegna delle 10mila firme a sostegno della legge regionale

Si è aperto in commissione sanità del Consiglio regionale l’iter di approfondimento sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulle procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio assistito. L’atto è stato elaborato dall’associazione Luca Coscioni che il 14 marzo scorso ha depositato alla presidenza la proposta di legge regionale supportata da oltre 10mila firme. L’atto si pone l’obiettivo di definire il rispetto e la diretta applicazione, relativamente a ruoli, procedure e tempi del servizio sanitario nazionale e regionale, di verifica delle condizioni e delle modalità di accesso alla morte medicalmente assistita, affinché l’aiuto al suicidio non costituisca reato, così come delineato dalle sentenze della Corte Costituzionale. Secondo la proposta di legge possono accedere al suicidio medicalmente assistito le persone affette da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che reputano intollerabili; tenute in vita da trattamento di sostegno vitale; pienamente capaci di prendere decisioni libere e consapevoli. In commissione sanità sono stati sentiti i promotori della legge: Felicetta Maltese, Gianni Baldini, attivisti dell’associazione, Andrea Riccio, medico anestesista e Roberto D’Andrea, dottorando in diritto penale.