CARLO CASINI
Cronaca

Sulla direttrice per il viadotto una strage che non finisce mai

Un anno fa morì un altro giovane motociclista, Mirko Pace. E rimane viva la memoria di Duccio Dini. Rischioso anche per i pedoni: marciapiedi pieni di cespugli e poche strisce, tanti investiti.

Sulla direttrice per il viadotto  una strage che non finisce mai

Il tratto di via Canova parallelo all’Indiano dove è accaduto l’incidente

Un curvone che costeggia il viadotto dell’Indiano, da cui è diviso da un guardrail. È qui, in questo ultimo tratto di via Canova tra via dell’Argingrosso e via Simone Martini, un dedalo di svincoli verso il ponte, che ieri notte ha perso la vita Rychard Palomares, il 28enne filippino che si è schiantato contro il guardrail per ragioni ancora da accertare. Forse un malore, forse la velocità, o forse potrebbe essere stato abbagliato: per ora tutto è nell’ambito delle ipotesi. In terra i segni dei rilevamenti, spray e cerchi numerati a evidenziare i reperti in questo pezzo di via Canova senza case, un non-luogo tra il Poderaccio e Cintoia in cui si passa veloce, spesso troppo, per andare da qualche altra parte, verso l’Indiano, l’autostrada, l’Isolotto, il centro.

Pericoloso anche per i rari pedoni: il marciapiede c’è, ma finisce improvvisamente allo svincolo, senza strisce per riattraversare. E dal lato opposto, verso Simone Martini, i cespugli troppo cresciuti costringono a camminare in strada sulla curva in un tratto dove è facile pestare sull’acceleratore.

Un’asse stradale sul quale gli incidenti tragici si sono ripetuti negli anni. L’omicidio di Duccio Dini del 10 giugno 2018 è quello che è rimasto più impresso nella memoria collettiva, ma in quel caso la tragedia fu dovuta all’incosciente comportamento di gang di rom in faida che si misero a fare un inseguimento a folle velocità, nel corso del quale il giovane si trovò a passare casualmente.

Ma a poche centinaia di metri, alla rotonda di via Simone Martini dopo l’incrocio con via di San Bartolo a Cintoia, un anno fa, avvenne un analogo incidente: l’11 agosto 2023 cadde fatalmente un altro motociclista, Mirko Pace, per tragica coincedenza anch’egli 29enne.

Tanti poi i pedoni investiti: proprio nel tratto prossimo all’incidente di ieri il 19 gennaio 2018 furono investiti da un motociclista due coniugi ultraottantenni: finirono tutti e tre all’ospedale. Un mese esatto prima furono invece investite due badanti rumene da un automobilista e riportarono una prognosi di quaranta giorni. Il 15 gennaio 2014 furono travolte sulle strisce di via Simone Martini due ragazzine. Su via Canova, l’8 gennaio 2020 una 70enne fu uccisa da uno scooter mentre attraversava la strada; un anno dopo, il 13 marzo 2019 un ragazzino fu investito da un’auto dopo esser sceso dal bus.