Sulle "tracce" di San Frediano antifascista

Nel cuore di San Frediano a Firenze, la scuola esplora la memoria della Resistenza. Monumenti, pietre d'inciampo e storie rivelano l'animo ribelle del quartiere durante il regime fascista. Un omaggio alle vittime e alla speranza di non dimenticare.

Sulle "tracce" di San Frediano antifascista

Sulle "tracce" di San Frediano antifascista

La nostra scuola è situata nel cuore di San Frediano. Così come testimonia Pratolini era il quartiere di Firenze più povero e malfamato del 900, abitato da molte persone antifasciste. A confermare ciò i numerosi monumenti a ricordo della Resistenza, le pietre di inciampo incastonate in alcuni marciapiedi e i racconti degli abitanti. Durante le lezioni di Alternativa abbiamo visitato i luoghi significativi, fatto interviste, guardato documentari e letto racconti. È emerso l’animo popolare, solidale e ribelle di San Frediano che vedeva molte persone comuni opporsi al regime. Nel quartiere sono avvenuti terribili eccidi. Il monumento di Piazza Tasso ricorda l’attentato del 1944 da parte di alcuni repubblichini. Arrivati in piazza su una camionetta aprirono il fuoco e uccisero cinque civili tra cui Ivo Poli un bambino di otto anni a cui è dedicata l’area giochi. Poi ci sono le pietre d’inciampo chiamate così perché devono ‘’far inciampare’’ i passanti e ricordargli cosa è successo in quel punto della città. Ricordiamo quella di Ugo Cambi, antifascista, arrestato nel 1944 il giorno prima della nascita di suo figlio, deportato e nel 1945 fucilato insieme ad altri prigionieri. Le pietre di inciampo a memoria di Gilberto e Laura Perugia, due fratelli arrestati e deportati ad Auschwitz nel 1944 che non sopravvissero alla Shoah. Potremmo raccontare numerose altre storie come quelle di Rudolf Levy, Oscar Cipriani, Aligi Barducci. Secondo noi questo è il periodo più buio della storia e speriamo che questa riflessione possa far accendere nel cuore delle persone un lume di buon senso.