Il rammarico è uno spiacevole sentimento che si sviluppa in chi ritiene la propria condizione attuale meno favorevole rispetto a quella che sarebbe stata facendo scelte diverse. Basta passare in rassegna alcuni momenti della propria esistenza e le scelte che ne hanno determinato l’evoluzione per aggiungere a qualche ricordo le parole amarezza, delusione e rimpianto. Il rammarico influisce sulla qualità della vita e delle relazioni, può contribuire a sviluppare atteggiamenti di risentimento e di insoddisfazione.
L’unica possibilità di superare questi momenti è la consapevolezza di aver scelto di continuare a vivere, nonostante tutto, per uno scopo definito che in genere si accompagna ad una esistenza lontana dal raggiungimento di obiettivi personali e al mancato sviluppo di migliori reali possibilità di riuscita. Questa decisione può nascondere la sofferenza di non essere stati sempre se stessi con il risultato di vivere l’amara esperienza di un isolamento morale per non avere osato abbastanza nelle proprie progettualità o di non avere detto la parola giusta quando sarebbe stato opportuno farlo.
C’è poi un tormento quello causato da una totale dedizione al lavoro che può aver contribuito a renderci egoisti e a dimenticare di avere una famiglia, di non aver passato un po’ più tempo con i figli e i nipoti, il dispiacere delle cose che avremmo voluto dire a qualcuno e non abbiamo detto, di non aver dato ascolto al nostro cuore, di aver avuto paura di rischiare e di seguire i propri sogni. L’amarezza che nasce da queste considerazioni può spingere a fissare con realismo e con chiarezza d’intenti altri obiettivi per la propria vita o di raddrizzare percorsi andati in direzioni sbagliate con la coscienza di avere ancora tempo e occasioni per farlo.
Il rammarico si trasforma in stimolo per uscire dalle insicurezze e indeterminatezze e puntare diritto allo scopo della propria vita qualunque esso sia. Gli errori commessi in passato per i quali si prova un dispiacere sincero servono per sbagliare di meno. Occorre pentirsi di ciò che non si è fatto, di ciò che non abbiamo potuto fare e soprattutto di quanto si poteva fare e non abbiamo voluto fare. La cosa migliore è accettare il passato e non pensarci più.