REDAZIONE FIRENZE

Superare l’incubo dei lavori in casa

Ecobonus, sismabonus, bonus mobili, bonus facciate, cappotto termico, vincoli, impianti… Un sacco di parole sconosciute per me un po’ di mesi fa, ma un vocabolario sempre più ricco e specializzato da che sono immersa nei lavori di una casa. Ammetto subito che non sono un’amante dell’arredo o dell’interior design, come si dice ora, figuriamoci dei lavori o della ristrutturazione di appartamenti o case dove io solo vedo confusione e non riesco a creare nella mia mente un’immagine nemmeno vicina a come sarà tutto quando i lavori saranno finiti. Per me è un incubo. Da un po’ di tempo Firenze è diventata la sagra delle ristrutturazioni, e non mi fraintendete, beati i bonus e tutti i tipi di agevolazioni del governo per darci una mano nell’arduo compito di migliorare la nostra abitazione, ma girando la città è incredibile la quantità di ponteggi che si vedono. Cosi tanti che oltre ad avere difficolta e soprattutto aspettare tanto tempo per i materiali, e diventato difficile pure avere i ponteggi. Se mi chiedessero qual è la parte più brutta di fare i lavori, risponderei subito, tutto! La parte più bella ovviamente sarà quando non vedrò più in giro per la casa una mattonella da mettere o un chiodo da fissare. Riunioni dall’architetto, andare a vedere e scegliere i materiali, pagare fatture, andare a vedere i lavori e trovare sempre beghe, più riunioni dall’architetto, più fatture, scegliere dove vanno le prese (questa la sapevate?), cassetti della cucina, piano cottura, lavastoviglie (non sono tutte uguali?), scopino wc a terra o fisso al muro?, più riunioni, ancora più fatture, decidere l’apertura delle finestre, il colore dei rubinetti, cosi fino all’infinito e all’esaurimento. Care persone che state subendo le conseguenze della vostra sbagliatissima decisione di rinnovare casa: sono con voi, vi penso e vi ho nel cuore. Non dobbiamo mollare. Tra poco, intendendo poco come uno spazio temporale tra i cinque mesi e i due anni, avremo la casa dei nostri sogni, con la roba scelta da noi e le prese messe dove abbiamo deciso noi. Ecco, se poi la roba e già passata di moda perché nel frattempo i tempi sono cambiati, è un altro discorso. Ci sarà sempre tempo per altri lavori, no?

Rocio Rodriguez