REDAZIONE FIRENZE

La ‘supercazzola’ fa parte del linguaggio politico. Lo certifica la Treccani

Una voce del linguista Michele A. Cortelazzo, accademico della Crusca e collaboratore dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, sancisce l’uso in politica dell’invenzione di Amici Miei

Ugo Tognazzi nei panni del conte Mascetti in "Amici miei": la supercazzola al vigile, interpretato da Mario Scarpetta. In auto si intravede Gastone Moschin nei panni di Rambaldo Melandri

Ugo Tognazzi nei panni del conte Mascetti in "Amici miei": la supercazzola al vigile, interpretato da Mario Scarpetta. In auto si intravede Gastone Moschin nei panni di Rambaldo Melandri

Firenze, 11 gennaio 2025 – La supercazzola, nata con il film-cult “Amici Miei” (peraltro la pellicola di Mario Monicelli del 1975 compie quest’anno 50 anni) per indicare una 'frase priva di senso pronunciata con convinzione al fine di confondere l'interlocutore’, è ormai parte del lessico della politica. Lo sancisce la Treccani, per la precisione il Vocabolario Treccani della Lingua italiana on line, con una voce del linguista Michele A. Cortelazzo, accademico ordinario della Crusca e collaboratore dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, nella rubrica Le parole della neopolitica, ospitata su treccani.it.

"Non so cosa capiranno gli storici del futuro - si chiede Cortellazzo - quando cercheranno di interpretare la replica del senatore Matteo Renzi alla risposta del nuovo ministro della cultura Alessandro Giuli nel suo primo question time del 10 ottobre 2024, secondo il quale “il punto politico […] è che sì, sicuramente, è stata 'prematurata con scappellamento a destra come fosse antani’ la risposta monicelliana del ministro, ma il punto chiave è che lei non ha dato una risposta di politica culturale”, citando il noto tormentone di Amici miei.

Renzi stesso però è stato ripetutamente vittima della supercazzola. ll 24 febbraio 2014 l'allora Presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni commentando il suo discorso programmatico di governo aveva dichiarato che “finora, in confronto al discorso di Renzi, la supercazzola del conte Mascetti era un serio programma di governo...".

Sulla nascita della supercazzola se ne sono dette tante, come si conviene ad ogni leggenda. C’è chi l’attribuisce a Corrado Lojacono ben prima del film, chi direttamente a Ugo Tognazzi, ma non bisogna dimenticare che Amici Miei (e la stragrande maggioranza dei film che etichettiamo come commedia all’italiana) portava la firma di due sceneggiatori che hanno scritto una quantità spaventosa di film: i toscani Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, fiorentino il primo e pratese il secondo, accreditati insieme a Pietro Germi Tullio Pinelli. E in origine in realtà era la “supercazzora” ma l’uso con la lettera L ha preso il sopravvento. Insomma: una parola con una sua storia e perfino un suo sviluppo lessicale. 

Lu.Bo.