ANTONIO PASSANESE
Cronaca

La talpa nel ventre di piazza Libertà. Accesi i sensori su case e binari. Tramvia sorvegliata speciale

Sotto osservazione finiranno quattro punti ogni sei metri di binari, divisi in circa 250 sezioni. Le terre di scavo raccolte fino a oggi sono pari a 76mila metri cubi

Il cantiere Alta Velocità di Firenze (Marco Mori/New Press Photo)

Il cantiere Alta Velocità di Firenze (Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 2 luglio 2024 – I sensori fissi installati in piazza Libertà per monitorare il passaggio della ’talpa’ ad oggi non hanno segnalato alcun problema in superficie e in particolare al tracciato della tramvia. Attualmente i lavori per il tunnel Tav stanno proseguendo ad una velocità di dieci metri al giorno, con la fresa – che nelle prossime settimane attraverserà viale Lavagnini per poi arrivare fino alla Fortezza da Basso per proseguire verso la stazione Belfiore, Rifredi e infine Castello – che è passata dai sei metri di profondità di Ponte al Pino, senza intaccare i binari della ferrovia, ai venti attuali, proprio per evitare danni sia agli edifici che ai binari della Variante centro storico.

In tutto, i sensori per rilevare eventuali cedimenti del terreno saranno mille, ma Rfi fa sapere che il ’montaggio’ avverrà a step, ovvero "tratto dopo tratto" e con qualche giorno di anticipo rispetto al passaggio della talpa. Sotto osservazione finiranno 4 punti ogni 6 metri di binari, divisi in circa 250 sezioni.

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Attraverso il piano ‘Mille occhi sulla tramvia’, la Variante diventa sorvegliata speciale e gli aspetti tecnici di monitoraggio consentiranno al Comune controlli capillari e costanti, giorno e notte, così da tranquillizzare non solo le imprese del gruppo chiamato a completare i cantieri della Vacs ma anche tutta la popolazione. Le terre provenienti dagli scavi (fino a ora ne è stata recuperata una quantità pari a 76.300 metri cubi), una volta superate le analisi di ’caratterizzazione ambientale (analisi tecniche e ambientali sui materiali di scavo)’ secondo i protocolli stabiliti dal Piano di Utilizzo delle Terre (Put), potranno essere utilmente reimpiegate nella realizzazione del progetto di rinaturalizzazione della ex cava di lignite di Santa Barbara, frazione del comune di Cavriglia (Arezzo).

La cosiddetta “collina schermo” si svilupperà per una lunghezza di circa 440 metri e un’altezza di circa 38 metri, parallelamente al terminal ferroviario Bricchette, frapponendosi fra quest’ultimo e le sponde del lago Castelnuovo. Il materiale proveniente dagli scavi dell’intervento Tav di Firenze viene trasportato nel sito di Santa Barbara mediante cassoni posti su convogli ferroviari, senza quindi comportare traffico aggiuntivo sulla viabilità cittadina.

Il Piano di utilizzo delle terre prevede che il materiale da scavo sia controllato dal punto di vista ambientale e geotecnico, al fine di dimostrare la sua conformità ai requisiti stabiliti. Qualora venissero riscontrate anomalie è previsto lo smaltimento in strutture idonee. Nel contempo, come illustra il report di Rfi aggiornato a venerdì scorso, le opere già realizzate per la stazione Av Foster sono il solaio, i diaframmi perimetrali, la rampa e il pozzo nord. Ma si sta lavorando anche nella scuola Ottone Rosai, dove sono in corso le perforazioni per gli interventi di consolidamento dell’edificio, e in via del Sodo. Come proseguono i cantieri: in via della Cittadella e in via delle Ghiacciaie.