
Il ministro della Cultura difende la proposta di FdI: "Battaglia sacrosanta". Azzurri controcorrente con Stella: "Noi i conti col passato li abbiamo fatti".
di Francesco Ingardia
"Ma quale Gentile, Firenze ricordi Silvio Berlusconi". Ci pensa Forza Italia a soffiare quel tanto che basta ad alimentare il vento della polemica innescata dall’idea di Alessandro Draghi di FdI. La proposta è arcinota: intitolare con una targa la nuova rotonda "attualmente priva di toponimo" situata all’intersezione tra viale Righi e via Lungo l’Affrico a Giovanni Gentile. Il filosofo primo ideologo del fascismo e repubblichino di Salò. Da giorni la politica fiorentina ha la febbre, il termometro rovente è dovuto al ping pong polemico tra centrodestra e centrosinistra. La bagarre ha fatto così eco da spingere il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi a dire la sua, ormai calato nei panni di candidato in pectore per i meloniani alle prossime regionali: "Dietro questa proposta c’è il filosofo Gentile - le parole del sindaco - e non il tentativo di riabilitazione del fascismo o di quanto di ‘buono’ il regime ha nascosto fra le sue pieghe all’interno di una dittatura. È una cosa legata più che altro alla figura intellettuale di Gentile". Un’uscita che ha scatenato l’ira del Pd. Subito scattanti il segretario regionale Fossi e l’ex sindaco Nardella. Il primo ha accusato Tomasi di "faticare a nascondere rigurgiti fascisti, altro che sindaco civico". Il secondo si è detto "stupito" dalle dichiarazioni del meloniano: "Le sue parole, a pochi giorni dalla celebrazione dell’80esimo anniversario del 25 aprile suonano come un oltraggio ai valori profondi della democrazia".
Non solo, direttamente da Marcianise, il ministro della Cultura Alessandro Giuli è tornato ieri a difendere la proposta lanciata da Draghi, a distanza ravvicinata dalla prima presa di posizione: "Le battaglie toponomastiche a volte sembrano battaglie di retroguardia, ma sono importanti - ha detto l’ex direttore del Maxxi -. Io sono direttamente impegnato anche in una sacrosanta battaglia affinche’ la citta’ di Firenze trovi il coraggio, la dignita’, di intitolare una rotonda ad un grande filosofo, Giovanni Gentile, che può e deve ospitare il nome del più importante filosofo italiano del secolo scorso". Centrodestra compatto sul nome di Gentile? Anche no, c’è Forza Italia come terzo incomodo, all’indomani delle stoccate inferte dal segretario regionale Marco Stella in quel di Arezzo a Tomasi e a FdI su regionali e antifascismo ("Serve un candidato moderato presidente della Toscana, un liberale. Noi abbiamo sottoscritto la Carta di Stazzema senza il minimo dubbio perché abbiamo fatto i conti con il passato").
Quindi, se proprio di toponomastica la politica deve parlare - in mancanza di alternative -, meglio dirottare sul Cavaliere. "Ma quale targa a Giovanni Gentile - dice Stella -, Firenze ricordi Silvio Berlusconi intitolando una strada ad uno dei principali protagonisti del nostro tempo. Ci avviciniamo alla data simbolo del 25 Aprile per il nostro Paese, che segna il giorno della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal fascismo. Per questo e nello spirito del discorso di Onna tenuto dal Presidente nel 2009, Firenze dovrebbe ricordare con l’intitolazione di una strada Silvio Berlusconi. FI non ha mai avuto dubbi da che parte stare. È stato un rivoluzionario vero, un visionario, un innovatore, un genio come pochi, aveva la capacità di immaginare e la concretezza di realizzarlo. Ha inventato l’attuale schema politico che prevede il bipolarismo, ha avuto il pregio di dire la verità, anche scomoda, senza usare mezzi giri di parole. Non ho dubbi ad affermare che oggi siamo più liberi nell’editoria, nel commercio, nella politica e culturalmente rispetto all’inizio dell’avventura del Berlusconi. Ecco perché intitolare una strada al presidente".