Targetti Sankey, parla l’azienda: "Investiamo nonostante la crisi". Ma la produzione lascia Firenze

La 3F Filippi di Bologna: "Il piano industriale punta a valorizzare la storia e il know-how. È l’unica alternativa possibile a una situazione che dura da anni. Il 2024 chiude in perdita".

Targetti Sankey, parla l’azienda: "Investiamo nonostante la crisi". Ma la produzione lascia Firenze

La 3F Filippi di Bologna: "Il piano industriale punta a valorizzare la storia e il know-how. È l’unica alternativa possibile a una situazione che dura da anni. Il 2024 chiude in perdita".

Un piano industriale di rilancio, con l’obiettivo di rendere Targetti nuovamente competitiva sul mercato globale. Se i sindacati – Fiom Cgil e Fim Cisl – lo reputano "inaccettabile", tanto da aver già scioperato per due giorni consecutivi, la proprietà (la 3F Filippi di Bologna, azienda di illuminotecnica che nel 2017 ha rilevato Targetti Sankey) è convinta di poter rilanciare il marchio e, di conseguenza, valorizzare lo stabilimento fiorentino. Anche se la produzione sarà delocalizzata.

"Il piano mira a salvaguardare e rilanciare Targetti quale marchio di eccellenza del made in Italy, valorizzandone la storia e il know-how" fa sapere la proprietà in una nota. Come? "Rendendola capace di agire sull’arena internazionale con prodotti innovativi e competitivi in termini di costi e performance". Quindi gli interventi che la proprietà ha illustrato ai sindacati nel corso dell’incontro in Confindustria, nei giorni scorsi, "rappresentano l’unica alternativa possibile a una situazione di crisi ormai perdurante negli anni e confermata anche nell’ultimo periodo", ossia dal 29021 al momento attuale. Una crisi che "rischia di essere presto irreversibile". Secondo i dati della proprietà, il 2024 si chiuderà "con una rilevante perdita, ulteriormente peggiorativa rispetto ai non brillanti risultati fatti registrare negli ultimi anni". Un quadro preoccupante dove la 3F Filippi conferma, però, la volontà di continuare a credere e investire in Targetti. Seguendo tre direttrici principali. La prima: rinnovare i prodotti e potenziarne lo sviluppo. Poi cambiando e rinnovando il modello distributivo e le politiche commerciali e di marketing. Terza via: razionalizzare e adeguare la capacità produttiva, che – secondo la prorietà - è "attualmente sovradimensionata rispetto alle effettive esigenze di mercato e con costi non più sostenibili". Le tre direttrici di intervento hanno, in ogni caso, come elemento chiave e centrale "il mantenimento, a Firenze, sede storica, di tutte le attività di indirizzo, sviluppo, controllo e gestione, concentrando, invece, le attività produttive presso il più efficiente e moderno sito di Nusco, in provincia di Avellino".

Quindi, l’azienda confermando il trasferimento del reparto produttivo, tra le righe, fa capire che ci sarà una riorganizzazione anche occupazionale. Oggi, secondo i dati forniti dai sindacati, il personale si compone di 90 lavoratori di cui 50 in produzione. "Gli interventi sugli organici della struttura produttiva saranno, in ogni caso, accompagnati da misure di tutela occupazionale che puntano alla ricollocazione professionale, anche all’interno del gruppo. Per quanto riguarda, inoltre, le strutture centrali che rimarranno presso la sede di Firenze, è previsto l’inserimento di nuove figure specializzate" recita la nota della 3F Filippi che ribadisce la propria "disponibilità a collaborare con tutte le parti interessate, al fine di individuare e mettere in campo le possibili soluzioni che possano garantire, da un lato, la massima salvaguardia occupazionale e dall’altro il rilancio dell’azienda per il necessario superamento delle attuali difficoltà".

Barbara Berti