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Tartufo bianco Al via la stagione. Ma l’annata non promette bene

Il presidente dell’associazione tartufai: "Quantità scarsa, siccità e piogge i primi colpevoli" .

Tartufo bianco Al via la stagione. Ma l’annata non promette bene

Chiusa la stagione del marrone, se ne apre un’altra per le eccellenze del Mugello. Adesso è l’ora del tartufo bianco. E non è un caso che Borgo San Lorenzo dedichi al tartufo, ormai da 26 anni, una mostra mercato che si terrà in questo fine settimana, sabato e domenica prossimi, ambientata nel centro storico, con stand di vendita anche di prodotti locali e spettacoli di strada. Ad organizzarla è l’Associazione Tartufai Mugello, che conta un centinaio di soci. "La stagione – nota il presidente Giuseppe Fredducci - non è delle più promettenti, causa la siccità e poi le piogge venute in ritardo. Quest’anno al momento la quantità di prodotto è scarsa, anche se confidiamo, come già accadde l’anno passato, in una ‘buttata’ dell’ultimo momento, che salvi la stagione". C’è da sperarlo, perché, lo si sa, il tartufo mugellano è di gran pregio. "Sì, per la morfologia e la composizione dei terreni – conferma Fredducci – il nostro tartufo è di ottima qualità". Se lo contendono i commercianti, che vengono da varie parti d’Italia a ritirare i tartufi raccolti in Mugello – in passato si sono visti perfino acquirenti da Alba, dove di tartufo certo ci se ne intende -, e viene venduto a molti ristoratori locali, che impreziosiscono i loro piatti con questo delizioso prodotto. "Il Mugello – dice ancora Fredducci – era una buona zona tartufigeno: fondovalle, terreno drenante, la necessaria vegetazione. Condizioni ottimali". Perché "era"? "Perché in passato – risponde - i terreni agricoli erano curati dai contadini, c’erano le fossette, le piante segnavano i confini, fiumi alberati. Ora ci sono le colture intensive, non ci sono piante a dividere gli appezzamenti. E poi tanti alberi sono spariti a causa dei venti forti".

I Tartufai del Mugello fanno il possibile per preservare l’habitat ottimale per il tartufo. "In passato ogni iscritto aveva l’obbligo di prestare servizio per otto giornate, con lavori finalizzati al mantenimento delle tartufaie. Si taglia l’erba, si curano i terreni. Adesso, a causa delle regole per la sicurezza le otto giornate si sono convertite in un contributo economico per finanziare ditte specializzate delle quali ci avvaliamo per questi lavori." Ed ora il gruppo mugellano è pronto per la ventiseiesima edizione della mostra-mercato a Borgo San Lorenzo. "La organizziamo per valorizzare il nostro prodotto, e il ricavato – sottolinea Fredducci – va tutto nelle attività di manutenzione e sistemazione delle zone tartufigene".

Paolo Guidotti