PAOLA FICHERA
Cronaca

Tassa di soggiorno Aumento da 20 milioni "Pronti al confronto con gli albergatori"

L’assessore al Bilancio Giovanni Bettarini: "Stiamo valutando nelle prossime settimane incontreremo tutti gli operatori". L’ipotesi è di far salire da 5 a 7 euro l’importo giornaliero per i 5 stelle

di Paola Fichera

Fra Natale e la Befana Firenze ha incassato un bel regalo dal Parlamento. Nella legge di Bilancio è passato l’emendamento del Pd a firma Gianassi-Gnassi (ex assessore al bilancio di Firenze il primo ed ex sindaco di Rimini il secondo) che, con un taglio di forbici a qualche passaggio ministeriale che bloccava da tempo l’aumento della tassa di soggiorno, hanno garantito alle città che contano ogni anno un numero di turisti di almeno venti solte superiore a quello dei residenti la possibilità di decidere autonomamente il raddoppio dell’attuale tassa di soggiorno da 5 a 10 euro. I comuni – si legge nell’emendamento – devono fare riferimento ai dati pubblicati dall’Istat riguardanti le presenze turistiche medie registrate nel triennio precedente all’anno in cui viene deliberato l’aumento dell’imposta. Per il triennio 2023-2025 si considera la media delle presenze turistiche del triennio 2017-2019. Fatti due conti l’incremento è quindi possibile solo a Rimini, Venezia, Verbania, Firenze e Pisa.

"Abbiamo ottenuto – commenta l’onorevole Federico Gianassi – due risultati importanti: innanzitutto, senza aumentare la soglia massima di legge che era e resta 10 euro, si attua la semplificazione amministrativa per abbattere la burocrazia perché ora non serve più aspettare i decreti attuativi del ministero. Inoltre si dà potere ai Comuni che sanno usarlo con saggezza e conoscenza del territorio".

Un risultato importante per Firenze che, contrariamente a quanto accade solitamente ormai da tanti anni, non è ancora riuscita a chiudere il bilancio preventivo per il 2023. Il fatto è il governo Meloni ha tagliato i fondi straordinari per il Covid. Nel 2021 Firenze aveva incassato 60 milioni di euro, nel 2022 circa 18, ma per il 2023 non è previsto assolutamente nulla. Resta il fatto che, a parte i timori latenti per il Covid che continua a circolare, c’è una nuova emergenza che rischia di mettere in ginocchio i Comuni italiani: la crisi energetica. Se nel 2022 Palazzo Vecchio ha messo in bilancio 13 milioni di euro per le bollette, per il 2023 la previsione è di almeno 25 milioni.

Il sindaco Dario Nardella ha già lanciato l’allarme: "Per chiudere il bilancio in pareggio servirà una cifra superiore ai 20 milioni di euro". "Il Comune di Firenze – commenta l’assessore al bilancio Giovanni Bettarini – ha fatto la scelta politica di tenere basse le imposte per i cittadini, ne è la dimostrazione l’addizionale Irpef comunale, ferma da ormai 10 anni allo 0,2 % con l’esenzione totale per i redditi sotto i 25mila euro. Data questa opportunità a livello nazionale, stiamo valutando la possibilità di un aumento dell’imposta di soggiorno per i turisti, da concertare con gli albergatori e gli operatori del settore, che assieme alla vicesindaca Bettini incontreremo nelle prossime settimane. Sì tratta di risorse che potranno essere utili ad esempio per trasporto pubblico locale, iniziative culturali, pulizia e manutenzione della città".

Qualche ipotesi sugli aumenti per la tassa di soggiorno si può già provare a fare. Nel 2019, considerato l’anno record del turismo pre Covid, Firenze ha incassato 43 milioni di euro. Per il 2022 la previsione è già lievitata a oltre 50 milioni. Con un eventuale ritocco all’imposta, senza cioè arrivare al massimo di 10 euro già previsto dalla legge, nelle casse di Palazzo Vecchio potrebbero entrare altri 15-20 milioni di euro. Più o meno quelli necessari a chiudere il bilancio. Con la speranza di un calo dei costi energetici.

L’ipotesi è di far salire da 5 a 7 euro l’imposta giornaliera per i 5 stelle (circa 18 in città), da 4,90 a 6 euro quella per i 4 stelle (un centinaio) e poi da 4,50 a 5 per i 3 stelle, da 4 a 4,50 per i 2 stelle e da 3 a 4 per 1 stella. Ma una parte importante degli incassi arriverà dagli airbnb che in città sono circa 10mila. Firenze infatti è stata la prima città italiana a firmare con la piattaforma, già nel 2015, l’accordo che prevede il pagamento della tassa sulla piattaforma, cioè direttamente on line.