Firenze, 24 gennaio 2024 – La notte non è per tutti. E’ l’amara convinzione a cui è arrivata Sylvia Bouyahia, una delle pochissime donne alla guida di un taxi di notte in città e presidente di Confartigianato Taxi Firenze. Lo scenario che si profila dalle vetrine del suo veicolo è desolante: ragazzini gonfi di alcol, gente strafatta e bande di giovanissimi dove vale la legge del più forte.
"Non è il singolo che ti fa paura ma il branco – racconta Sylvia -, il gruppo fa la forza e, a volte, quando sono insieme sono molto pericolosi".
Un fenomeno, quello delle gang, che si è sviluppato principalmente dopo la pandemia. "Prima del Covid facevo dei turni che andavano dalle 19 di sera alle 7 del mattino ora non mi prolungo dopo l’una di notte. E’ diventato molto pericoloso".
Le zone più critiche sono le Cascine, Novoli e il viale Guidoni "che evito durante il mio servizio". "Ma il sabato anche Santa Croce è diventata a rischio. Qui ci sono gruppi di ragazzi, spesso alterati, che quando vedono una donna al volante se ne approfittano. Prendono a pugni o a calci la macchina, cercano di aprire lo sportello o non vogliono farti passare".
“Spesso le persone più pericolose sono quelle meno ti aspetti – riprende –, d’altra parte noi solo una volta che abbiamo il cliente in auto sappiamo veramente se può essere pericoloso o meno". Sylvia negli anni ha imparato a riconoscere una persona ubriaca "mentre chi usa sostanze stupefacenti, in un primo momento, si controlla meglio".
Di storie la presidente di Confartigianato Taxi Firenze ne ha tante da raccontare: una volta, proprio sul suo taxi, è salito un ragazzo che ha cominciato a minacciarla e a offenderla. "Era molto aggressivo – dice –, io sono tornata immediatamente indietro al posteggio e sono scesa di macchina. Lì è venuto un collega ad aiutarmi".
Sono proprio i "colleghi tassisti" gli angeli della notte, coloro su cui fare affidamento per una donna alla guida delle auto bianche.
"C’è tanta solidarietà nei confronti delle donne come me che guidano un taxi – riprende – e spesso mi chiamano per accertarsi che vada tutto bene". "Io quando faccio la notte, come detto, non mi espongo oltre l’una di notte e comunque cerco di rimanere nelle zone dove circola gente, ci sto molto attenta. Non sono una sprovveduta ma la città con il dopo pandemia è cambiata molto".
“Prima le zone più problematiche erano Santa Croce e Santo Spirito – aggiunge Sylvia – ora non scherzano nemmeno San Lorenzo o la stazione".
Per Sylvia però la sicurezza è trasversale e non riguarda esclusivamente le donne ma tutti. "E’ un problema che va affrontato e occorrerebbero maggiori controlli".