Firenze, 21 agosto 2022 - Nel cantiere infinito dell’Alta velocità anche le pochissime opere infrastrutturali già realizzate invecchiano e hanno bisogno di essere rifatte. Soldi pubblici che evaporano. Se l’approvazione del progetto del nodo fiorentino dell’Alta velocità risale al 3 marzo 1999 e l’avveniristica stazione agli ex Macelli venne presentata in Palazzo Vecchio dall’archistar Norman Foster vent’anni fa, i primi lavori del lotto 1, del cosiddetto ‘scavalco’ furono avviati nella primavera del 2009.
E sono proprio quei lavori, conclusi nel 2011, che dovranno essere rifatti. Perché lo ‘scavalco’ ferroviario, un’opera fondamentale per rimuovere l’interferenza storica tra convogli regionali e treni veloci, è da undici anni un colabrodo. Nella galleria artificiale, scavata a cielo aperto, e poi blindata da Nodavia, filtra da sempre acqua in abbondanza.
L’opera è stata realizzata in falda, ed è costata decine di migliaia di euro. Soldi dei contribuenti andati in malora. Spiccioli se si considera che la nuova gara pubblica (bandita il 10 agosto scorso) con la quale Rete ferroviaria italiana assegnerà l’appalto per la realizzazione del sottoattraversamento e della stazione Foster vale oltre un miliardo e 100 milioni di euro. "Il completamento delle opere dello scavalco di Rifredi funzionali al passante dell’Alta velocità è ricompreso nel bando", spiegano da Rfi.
Se i lavori fossero stati eseguiti a regola d’arte non ci sarebbe stato bisogno di rimetterci mani e soldi. Lo ‘scavalco’ che ha la funzione di separare il traffico dell’Alta velocità che transiterà per la stazione Foster da quello diretto alla stazione di Santa Maria Novella è da più di dieci anni in queste condizioni. Ad oggi, se le cose fossero andate come dovevano, il sottoattraversamento e la stazione Foster dovrebbero essere già stati completati e messi in esercizio. Invece la talpa per gli scavi dovrà essere smontata, ricondizionata e il rimontata per renderla funzionante: un lavoro che andrà avanti fino a marzo 2023.
In occasione del sopralluogo che il 5 agosto scorso il governatore toscano Eugenio Giani ha effettuato a Campo di Marte con Vincenzo Macello, vicedirettore generale infrastrutture di Rfi, alcuni tecnici hanno allungato il passo sino a Rifredi per scattare alcune foto alla galleria.
E’ evidente che l’appaltatore che si aggiudicherà la gara dovrà accollarsi nuovi lavori per impermeabilizzare la galleria prima di costruirci i binari, la linea elettrica e anche la sofisticata impiantistica che costituisce il sistema Safety & security. Al netto del fatto che dopo undici anni sarebbe stato necessario rivedere l’opera rimasta lì, a suo tempo dov’era la commisione in corso d’opera nominata per legge? Quali controlli ha effettuato se questi sono i risultati? "Il collaudo tecnico amministrativo sarà fatto nell’ambito del collaudo complessivo dell’opera – fanno sapere da Rfi – Le opere già realizzate sono state comunque sottoposte positivamente alle verifiche di legge". Peccato che si allaghino da sempre.