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Tav, attesa per ’Pegaso’. La seconda talpa in funzione da gennaio: "Foster pronta nel 2027"

Dalla Germania sono arrivati gli ultimi componenti da assemblare. A inizio del prossimo anno via allo scavo della galleria ’dispari’. "Iris sta intervenendo a una profondità di 22 metri, arriverà a 24".

Operai al lavoro nel cantiere dell’Alta Velocità di viale Corsica

Operai al lavoro nel cantiere dell’Alta Velocità di viale Corsica

Il montaggio di ’Pegaso’, la seconda talpa che verrà utilizzata per lo scavo del sottoattraversamento Tav, sta continuando a ritmo serrato. Dalla Germania sono arrivati gli ultimi componenti da assemblare. Dopodiché, secondo il governatore Eugenio Giani, tra dicembre 2024 e gennaio 2025, "la fresa potrà entrare in funzione e procedere alla realizzazione della galleria ’dispari’ che renderà Firenze percorribile sottoterra sia verso Roma che Milano".

La nuova fresa farà un percorso distanziato dalla sua gemella Iris per evitare problemi in superficie. Proprio Iris, in questi giorni, sta ’intervenendo’ a una profondità di 22 metri per arrivare a 24 una volta giunta alla Fortezza e prima di entrare nel cosiddetto “camerone“ dove prenderà vita la stazione che avrà come cappello una copertura in vetro. "Da quando la fresa sta procedendo allo scavo a 20 metri sotto il suolo non abbiamo più segnalazioni di eventuali criticità – aggiunge il presidente della Toscana – perché il terreno alluvionale che si trova a quella profondità è molto più compatto".

Nel frattempo, la prima talpa – 111 metri di lunghezza, 1.500 tonnellate di peso – avanza con una media di 10 metri al giorno. E a oggi è a meno di 1.500 metri dal traguardo, ovvero dalla stazione Tav Foster di viale Belfiore. Il maxi scavo è composto da quattro tratti. Il primo è quello di 3 chilometri da Campo di Marte alla stazione Circondaria, qui la talpa si fermerà per 400 metri; il secondo arriverà alla Centrale del Latte – "il viaggio riprenderà poi sotto la scuola Rosai e da lì riemergerà, dove la linea Av entra nel comune di Sesto" –; il terzo sotto Monte Morello e l’ultimo riguarderà l’area del Mugello-Appennini. Attualmente siamo ancora al primo lotto.

La sfida ancora aperta però resta il mezzo con cui allacciare la nuova stazione Belfiore al centro storico e alla ’vecchia’ Santa Maria Novella. La fermata Circondaria dista poco più di un chilometro. E su come percorrerlo le bocce non sono ferme. Tre le proposte al vaglio: una è il people mover, un ’trenino’ che collegherà la stazione a Smn, ma per farlo necessità di occupare binari. Poi c’è l’opzione tappeto mobile, come quelli che si vedono negli aeroporti e nelle grandi stazioni ferroviarie internazionali.

E una terza strada, che è quella del traffico ferroviario ordinario. Giani non ha dubbi: "Il people mover è la cosa migliore: fare mille metri con un tapis roulant impiegherebbe troppo tempo. Santa Maria Novella con due binari in meno ne avrebbe altri 14 dedicati visto che l’Alta Velocità libererebbe i binari dall’8 al 12".

Per il presidente della Toscana, infine, il completamento dell’opera, con i primi treni dell’Alta Velocità che attraverseranno Firenze nel sottosuolo invece che in superficie, dovrebbe avvenire tra la fine del 2027 e l’inizio del 2028.

AnPassan